Calcio

Un bigliettino per Gatto

Stefano Olivari 28/07/2009

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di Stefano Olivari

Chi salvò la vita a Giancarlo Antognoni? Diverse persone, fra cui i medici dell’ospedale di Losanna che cinque anni fa lo operarono dopo un collasso cardiaco. Ma ovviamente la memoria di tutti va a quel 22 novembre 1981, quando un’uscita assassina di Silvano Martina (episodio al livello di Schumacher-Battiston, ma senza ovviamente la stessa eco mondiale) mandò quasi all’altro mondo il capitano della Fiorentina. Decisivo fu l’intervento di varie persone, fra cui quello dello storico medico del Genoa Pier Luigi Gatto. Antognoni non ci è venuto in mente per l’ennesimo lisergico editoriale del suo ‘nemico’ Sconcerti (che ai tempi di Cecchi Gori, da direttore generale della Viola gli urlò in faccia un memorabile ”Ma cosa hai fatto tu per la Fiorentina?”, mentre oggi esercita la sua verve comica definendo ‘trionfale’ la gestione finanziaria della Roma), ma per la morte di Gatto avvenuta l’altro giorno (stamattina i funerali) al San Martino di Genova. Onore a Gatto anche se secondo alcuni il primo a soccorrere Antognoni fu il massaggiatore della Fiorentina Ennio ‘Pallino’ Raveggi, notissimo anche agli amanti del ciclismo, che intervenne con la respirazione bocca a bocca subito dopo il fatto. Gatto gli praticò comunque il massaggio cardiaco e fu poi il neurochirurgo Pasquale Mennonna ad operarlo per la frattura alla tempia. Un episodio comunque agghiacciante, che non impedì ad Antognoni di partecipare da protagonista a Spagna 1982, prima che la solita sfiga gli togliesse un gol regolare al Brasile (sarebbe stato quello del 4 a 2 ed avrebbe reso meno storica la parata di Zoff sul colpo di testa di Oscar) e la partecipazione alla finale a causa dell’infortunio contro la Polonia. Va detto che le buone azioni vere sono quelle fatte gratis o in perdita, visto che dopo la partita Gatto si trovò l’auto sfasciata da anonimi tifosi viola. Non solo. Antognoni ci mise un anno per ringraziarlo, senza nemmeno troppo calore: un bigliettino aziendale con scritto ‘Giancarlo Antognoni, p.r.’. E’ il calcio, è la vita.
stefano@indiscreto.it

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