Attualità
Redditometro sì o no?
Stefano Olivari 23/05/2024

Redditometro sì o no? Giorgia Meloni ha detto no, sospendendo il decreto del viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, varato il 7 maggio e pubblicato lunedì sulla Gazzetta Ufficiale (che non è quella di Marotta). Decreto che fra le altre volte riportava in vita appunto il redditometro, strumento fiscale con una storia di oltre mezzo secolo, iniziata nel 1973 con Visentini (non quello del golpe di Sappada) e proseguita fra stop e reintroduzioni, con situazioni quasi incredibili, visto che fu Berlusconi nel 2010 a riportarlo in vita. Riformato da Renzi, è stato di fatto sospeso dal secondo governo Conte per un motivo tecnico mai davvero chiarito (traduzione: anche i 5 Stelle contano sui voti di chi lavora in nero), con il decreto attuativo che è stato rimandato fino ai giorni nostri ed all’iniziativa di Leo, da non confondersi con il più noto Edoardo, presenza fissa nel cinema romano, pardon italiano.
Che cos’è il redditometro? È uno strumento di accertamento del reddito, che ricostruisce o presume il reddito attraverso l’analisi di una serie di spese. Semplice, no? Non tanto, perché dipende da quali spese si prendono in considerazione. Ville, barche, auto di lusso? Oppure quasi tutte le spese tracciabili, come indicato nel redditometro adesso sospeso, dagli abbonamenti alla pay-tv ai viaggi aerei? Va detto che molte delle spese elencate sarebbero detraibili (cioè sottraibili dall’imposta lorda) o deducibili (cioè sottraibili dal reddito complessivo), ma è evidente che per chi è un evasore totale di un certo tipo il vantaggio fiscale vero è quello di non dichiarare niente.
La battaglia politica sul redditometro è scontata: da una parte Lega e Forza Italia che dicono di tutelare libertà e privacy (quindi l’evasione, in pratica), condizionando Fratelli d’Italia che non vuole perdere quel tipo di voto, dall’altra i 5 Stelle che sono forti al Sud dove il nero è dominante (il doppio che al Nord, secondo la CGIL) ed il PD che attacca la destra ma non gli italiani ladri, che sono il vero problema anche per questioni più gravi come la tragedia epocale del Superbonus edilizio. Redditometro sì o no, dunque? La nostra posizione non è sfumata, visto che siamo circondati da persone con ISEE taroccato che ci passano davanti, al di là dell’IRPEF che ricade tutta sulle spalle di chi la paga. Se il finanziere vede che siamo abbonati a DAZN cosa ce ne frega?
stefano@indiscreto.net