Popeye, la forza degli spinaci

28 Febbraio 2021 di Paolo Morati

Oggi è difficile imbattersi in televisione in un cartone animato basato sul fumetto di Popeye, Braccio di Ferro in italiano, il famosissimo marinaio che deve agli spinaci la super forza con cui sbaraglia i nemici; in primo luogo il cattivissimo Bluto che concupisce la fidanzata Olivia. Negli anni Ottanta, invece, la sua fama era ancora grande (quanti di noi sono cresciuti guardando Scacciapensieri sul canale della Svizzera italiana?) e nel 1982 ne venne addirittura realizzato un videogioco arcade di un certo successo.

Prodotto dalla Nintendo nel 1982, la caratteristica prima di Popeye era appunto quella di offrire personaggi che non avevano bisogno di presentazioni, ambientando la storia in tre livelli da completare raccogliendo i cuori, le note musicali e le lettere che Olivia lanciava dall’alto verso le diverse piattaforme percorse dal protagonista. Evitando l’energumeno Bluto che cercava di afferrarlo e la dispettosa Strega del Mare (nota anche come Bacheca) che gli lanciava bottiglie. E mangiando ovviamente spinaci per difendersi al meglio.

Nell’ambiente non mancavano nemmeno l’affamatissimo Poldo e il bimbo Pisellino, giusto per dare quel tocco di colore in più in un videogioco disegnato molto bene e che rappresentava una sfida abbastanza complessa per i videogiocatori dell’epoca. Aperto dal celebre motivo musicale I’m Popeye the Sailor Man, addirittura del 1933, insieme a super eroi come Spider Man e Superman Popeye era di fatto uno dei primissimi videogiochi a portare nelle sale un personaggio dei fumetti, e anche per questo è degno di nota,

Buone anche le conversioni realizzate dalla Parker Brothers per vari sistemi (tra queste spicca quella per Colecovision), ma la migliore in assoluto è a nostro parere quella sviluppata dalla stessa Nintendo per il suo celebre NES. Evidenti le somiglianze con il Donkey Kong prodotto sempre dalla Nintendo nel 1981 e rimasto maggiormente nella memoria dei videogiocatori. 

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