Pace o condizionatore?

7 Aprile 2022 di Indiscreto

Se ci fosse un referendum fra pace o condizionatore, senza possibilità intermedie, che cosa scegliereste?  La frase di Mario Draghi non è stata esattamente questa (ha citato prima il termosifone, rispetto al condizionatore), ma il concetto è chiarissimo: se si vogliono infliggere alla Russa sanzioni economiche davvero significative allora bisognerà essere preparati a rinunciare a qualcosa nella nostra vita quotidiana.

Il problema sarebbe in realtà molto più grande del mettersi un maglione o del recuperare il ventaglio della nonna, perché riguarda direttamente l’industria. Secondo Confindustria il 16,4% delle aziende italiane ha ridotto la produzione da quando è iniziata la guerra in Ucraina ed entro tre mesi si andrà oltre 40% se la situazione dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico, delle materie prime e dei relativi prezzi non migliorerà.

Ovviamente Draghi lo sa, al contrario di tanti politici italiani che hanno scelto la strada dell’autolesionismo senza avere una strategia chiara per uscire dalla situazione (traduzione: quale obbiettivo ci prefiggiamo?). Molto più furbo Biden, che da leader di un paese autosufficiente può anche fare scelte puramente politiche senza subire ricatti, mandando poi avanti gli europei. Ma in termini pop l’alternativa ideologica posta da Draghi è valida e la giriamo a tutti i lettori Indiscreto: pace o condizionatore?

Pace o condizionatore?

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