Momenti sbagliati

24 Maggio 2007 di Stefano Micolitti

Scorrendo i nomi presenti nei due All Time Team delle puntate precedenti appare evidente che i Knicks abbiano schierato nel corso della loro storia diverse squadre di grande qualità; ciò nonostante gli anelli portati a casa sono stati solamente due e ben sei le finali perse…gemellati con i Sixers? L’ultimo titolo ormai risale al 1973 e, anche se gli 86 anni trascorsi tra un titolo e l’altro dei Red Sox sono ancora lontani, c’è poco da stare allegri a casa Knicks, anche perché a breve non è certamente previsto un rientro nel giro che conta. Di squadre da titolo ne hanno avute più d’una, ma sulla loro strada hanno avuto la sfortuna di incocciare in personaggi del calibro di George Mikan, Michael Jordan, Hakeem Olajuwon, Larry Bird, che li hanno sempre fermati ad un passo dalla terra promessa. Comunque il trademark dei Knicks nel corso della loro storia è rimasto sempre lo stesso: superdifesa, aggressività, gioco fisico, gran movimento della palla…east coast basketball. Dando un’occhiata al comportamento in sede di draft diciamo che i Knicks sono stati a nostro parere tra i peggiori attori della storia NBA; storicamente abbastanza disastrosi, i Knicks, non a caso, legano i loro due titoli agli unici draft veramente buoni effettuati e che gli hanno consentito di portare a casa, nell’arco di quattro anni, Willis Reed, Bill Bradley, Walt Frazier, Dave Stallworth, Cazzie Russell, Phil Jackson e Mike Riordan. Per il resto è un susseguirsi di nomi che non hanno lasciato alcuna traccia a parte Ewing (ma col primo pick della lottery non era difficile…), Mark Jackson e Gerald Wilkins; quando nel recente passato hanno pescato qualcosa di buono, tipo M.R. Richardson, Rod Strickland e Lonnie Shelton, non hanno avuto la costanza di insistere a dar loro fiducia, lasciandoli andare altrove. L’ultimo pick d’impatto è stato proprio Mark Jackson nel lontano 1987. Ed ora i consueti award per il best shooter, best passer e best dunker nella storia della franchigia.
BEST SHOOTER – Se cercate un tiratore consistente dalla lunga distanza, difficilmente riuscirete a trovarne uno migliore di Trent Tucker, assolutamente micidiale con i piedi per terra…stilisticamente non è facile pensare ad un jumper più bello di quello di Allan Houston…anche Frazier, Richardson, Monroe, Braun e Bradley rimangono nella memoria per le loro indubbie qualità balistiche e non si può dimenticare che Bernard King la metteva sempre, anche se con un range assai più limitato. Tutti questi però possono al massimo concorrere per il secondo posto perché in maglia Knicks ha giocato colui del quale Bill Russell ha testualmente detto: ”Dimenticatevi la definizione ‘Miglior lungo tiratore di tutti i tempi’, Bob McAdoo è semplicemente il miglior tiratore di tutti i tempi. Punto”’. E se lo dice Bill Russell…A rafforzare la tesi abbiamo qui davanti, mentre scriviamo, una copia di Basketball Digest datata marzo 1979 con, in copertina, una bellissima foto di McAdoo in jumper accompagnata dal titolo ‘Bob McAdoo: The greatest shooter of all time’. Difficile dar loro torto, Bob ha sempre fatto valanghe di punti tirando con percentuali elevatissime e con un range praticamente illimitato…ma più dei long range jumper, quello che sempre ci ha sempre lasciati sbalorditi è la pulizia del suo gesto da più vicino, nei jumper più difficili, quelli a un metro, due dal canestro, con la palla, rilasciata con un tocco morbidissimo e parabola altissima, che fluttuava al rallentatore verso il canestro.
BEST PASSER – In questo caso non abbiamo tutte le certezze mostrate per l’elezione del miglior tiratore…ci sono almeno quattro giocatori che, a nostro parere, possono aspirare al titolo di miglior passatore della franchigia di New York, e sono: Walt Frazier, Dick McGuire, Michael Ray Richardson e Mark Jackson. McGuire una sorta di Cousy dei poveri (senza offesa ovviamente…stiamo sempre parlando di Hall of famer) con grande visuale periferica, uno dei primi grandi passatori della storia, Richardson e Jackson molto flashy, due talenti straordinari, velocissimi nel rilasciare il pallone e capaci di trovare angoli per altri nemmeno immaginabili; poi c’è Frazier, grande classe e stile inimitabile, capace del passaggio spettacolare, ma più incline a preferire l’esecuzione più semplice, quella più pulita, quella predicata da ogni allenatore. Razionalmente vorremmo scegliere Frazier ma il cuore ci porta altrove e Mark Jackson ci ha fatto vedere cose che pochi altri ci hanno mostrato; scegliamo lui come miglior passatore della storia dei Knicks, ma uno qualsiasi degli altri tre sarebbe comunque una scelta più che degna.
BEST DUNKER – Qui ci troviamo in grossa difficoltà avendo a che fare con una franchigia che, analogamente ai Celtics, ha sempre praticato un basket molto essenziale con attori il più delle volte assai concreti. Diciamo tranquillamente che fino alla metà degli anni ’70 di dunker veri a New York, sponda Knicks, non se ne è vista nemmeno l’ombra; poi sono apparsi sulla scena McAdoo, dunker occasionale con poca fantasia anche se gli abbiamo visto fare inchiodate incredibili, insomma un potenziale alla Larry Nance con dieci anni di anticipo, Spencer Haywood, più creativo e spesso alla ricerca della giocata ad effetto, Lonnie Shelton, bestione dalla potenza devastante, e Ray Williams, elevazione fantastica salendo al rallentatore, alla Lloyd Free; poi, anche se alla frutta, Paul Westphal e Randy Smith, due ex All Star esplosivi e, negli anni a seguire, ci ricordiamo, come già detto, dell’incredibile esplosività di Bernard King e Latrell Sprewell, ma anche della grande elevazione di Darrell Walker, John Starks e Larry Johnson, via, via fino alle incredibili schiacciate di Stephon Marbury. Tutti gli atleti sopra citati ci hanno regalato delle giocate memorabili ma, a nostro parere, il titolo di best dunker della franchigia se lo giocano Gerald Wilkins e Kenny ‘Sky’ Walker…molto diversi tra loro…il fratellino di Dominique one foot dunker di grande eleganza è cresciuto idolatrando Doctor J dal quale ha preso molti dei suoi movimenti…Sky Walker, two feet dunker di grande esplosività e creatività cercò di trarre il massimo da questa sua particolare abilità, non essendo lui esattamente un giocatore di basket…è una very close call ma proprio perché vogliamo che questo riconoscimento vada non a specialisti, ma soprattutto a chi sul parquet era (o è) in grado di fare altro oltre che affondare la palla nella retina, la nostra scelta come best dunker della franchigia dei Knicks è…rullo di tamburi…Gerald Wilkins…beh, anche in questo caso, buon sangue non mente.
Chiuso con i Knicks, la prossima settimana soddisferemo le richieste dei tanti amici che ci hanno chiesto di tornare nell’Italia degli anni Settanta. Limitandoci al basket…

Stefano Micolitti
smicoli@tin.it

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