Basket
L’anno di Sabonis
Indiscreto 13/01/2021
Domantas Sabonis è il giocatore NBA che più ci ha emozionato nell’inizio di una stagione in questi giorni in discussione, non perché sia una scoperta (l’anno scorso è stato all’All Star Game, dove incredibilmente suo padre mai è stato convocato) ma proprio perché non lo è. Anzi, ha tutto per essere il classico giocatore europeo messo nel mirino dai giocatori neri anche se i due anni a Gonzaga gli hanno fatto assaggiare l’America prima ancora della NBA ed insomma, è uno che sa come comportarsi con i sinceri democratici. Però il ventiquattrenne lituano ha qualcosa che ci prende, qualcosa di antico e non soltanto per la mano mancina ed il passo di incrocio alla Jura….
Sabonis è il quarto giocatore dei Pacers per ingaggio, dopo Oladipo, Brogdon e Turner, ma è quello che ce l’ha garantito più a lungo, fino al 2024. Senza ammorbare con numeri e statistiche, basta guardare le partite (nel caso della pallacanestro lo facciamo) per scoprire che è diventato il giocatore di riferimento nell’ottimo avvio dei Pacers di Nate Bjorkgren, alla sua prima panchina NBA da capo dopo anni non esattamente da maestro predestinato. Punti senza strafare, gioco in post basso, pochi palloni mangiati, rimbalzi, coesistenza anche con compagni in teoria incompatibili come Turner. Insomma, il manuale del pivot che nella Serie A italiana con fisici diversi è ben sintetizzato da Kyle Hines e Miro Bilan.
I confronti con l’immenso Arvydas sono improponibili, anche in uno sport in cui i figli d’arte abbondano, ma dieci centimetri più in basso la struttura fisica di Domantas non è tanto diversa da quella del padre prima delle operazioni che lo avrebbero reso un altro tipo di giocatore, pur fortissimo, da Seul ’88 in poi. Di sicuro vedere un giocatore che usa la testa è sempre una gioia, anche sapendo che Sabonis junior non sarà mai una superstella visto che nella NBA attuale la stella a prescindere dal ruolo (esempio: l’ultimissimo Durant) deve gestire il pallone e mangiarselo. Non che nell’Europa delle porte girevoli si giochi molto meglio, peraltro. Intanto per una decina d’anni godiamoci un altro Sabonis.