La pizzeria di Briatore

1 Giugno 2022 di Stefano Olivari

Com’è la pizzeria di Flavio Briatore, dallo scorso marzo aperta anche a Milano? Intendiamo il Crazy Pizza di via Varese, zona Garibaldi, sulle metaforiche ceneri del Pulley, il locale di Davide Lippi, il procuratore figlio di Marcello. Il giornalista è di solito un piccolo borghese che si crede un intellettuale scomodo, quindi sul web abbiamo letto recensioni in prevalenza negative: non ci sono più l’educazione ed il buon gusto di una volta, signora mia, mentre la pizza si può mangiare soltanto a Posillipo ma in un locale non segnato sulle guide. Così insieme a tre amici come noi, gente semplice abbonata a DAZN, siamo andati a verificare.

Classico locale per la sera, con animazione di vario tipo, musica, pizzaioli acrobatici, eccetera, da poco è aperto a pranzo e l’abbiamo trovato letteralmente vuoto, pur in una zona di grande passaggio. Arredamento sul rossiccio-marroncino, un po’ da vecchi, ed ovunque foto del mondo di Briatore: lui stesso, Alonso, le sue ex (dalla Gregoraci a Naomi Campbell), eccetera. Sul maxischermo video di feste serali al Crazy Pizza, con una percentuale di donne del 97% (l’importante è che il residuo 3% saldi il conto) e capelli mai più corti di un metro.

A pranzo un genio del male, ci sembra impossibile che sia stato Briatore, ha studiato una formula chiamata Set Lunch Menu: per 25 euro pizza e dessert. Si può prendere anche la pizza e basta, ma la cosa destabilizza il personale e lo manda addirittura nel panico se due commensali ordinano la pizza semplice ed altri due il Set Lunch Menu. Questione di algoritmi, forse. Per farla breve, visto che non ci piace mettere in difficoltà i camerieri (ma allora Briatore li ha trovati! Le ospitate da Formigli e della Palombelli sono servite), abbiamo tutti preso la pizza singola ma lo stesso pagato 25 euro. A questo punto un milanese di quelli che abbiamo fatto in tempo a conoscere, magari il nostro vecchio allenatore che parlava una lingua incomprensibile anche a Osvaldo Bagnoli (‘Te giughet ti incoeu‘, oggi giochi tu, la frase che sognavamo di sentire), organizzerebbe un gruppo paramilitare sul modello dell’ETA o dell’IRA.

E la pizza? Prezzi da centro di Milano, dai 14 euro della Margherita ai 27 di quella al prosciutto, con ritocco verso l’altro per quelle creative, ed il top toccato dai 65 euro per quella al Pata Negra, la classica ordinazione della donna lì presente di sera. La pizza è buona e leggera, la curiosità è che si smarca dalla moda napoletana in voga a Milano ed è bassa, come te la farebbe l’egiziano di via Novara. Sarà anche per questo che ci è piaciuta, del resto ciclicamente qualsiasi cosa diventa cool o out. In definitiva la pizzeria di Briatore, presente in tante città del mondo (in Italia anche a Roma e Porto Cervo), mantiene quel che promette. Non è che strappi persone alla lettura di Proust o al volontariato per obbligarle al cazzeggio a caro prezzo, come per tutte le cose ci vuole l’attitudine giusta. Se di sera volete farvi vedere senza rovinarvi, invece di stare come noi in casa a guardare Monza-Pisa o Buffa racconta Savoldi, è il posto giusto.

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