Il sangue dei vincitori

31 Marzo 2010 di Stefano Olivari

Interessante Trapattoni alla Chiambretti Night: fra i mille nomi sparati per il dopo Ferrara uno dei pochi realmente contattati era proprio lui, andato vicinissimo quindi alla sua terza era da allenatore bianconero dopo il decennio 1976-1986 e le tre stagioni dell’ultimo urrah di Boniperti.
Un contatto che testimonia l’assoluto stato confusionale di Blanc, al quale la mezza promessa (poi diventata un quarto di promessa e adesso tendente allo zero) fatta da Lippi ha fatto sbagliare tutto. Dal mancato ingaggio di Conte, lippiano ma ritenuto meno plasmabile di Ferrara, al demotivato traghettatore Zaccheroni passando per gli acquisti in ottica ‘gruppo’. Un ritorno del Trap avrebbe dato senz’altro più calore ai tifosi, intendiamo la maggioranza silenziosa e non i dementi che hanno minacciato Zebina e Felipe Melo (nell’indifferenza di ‘Effetto Bettega’).
Il c.t. dell’Irlanda in realtà ha detto anche un’altra cosa interessante, cioé che ‘sotto l’aspetto etico’ la Coppa Campioni del 1985 si potrebbe-dovrebbe restituire. Ci sembra la solita demagogia a costo zero sull’Heysel. Prima di tutto perchè non è ben chiaro il modo in cui restituire un trofeo vinto 25 anni prima. E poi perché Quello Juve-Liverpool fu una partita di sicuro condizionata dalle notizie frammentarie del pre-partita (a seconda del calciatore a cui si chiede, si va da ‘Girava la voce che ci fossero stati dei morti’ a ‘Sapevamo di incidenti’) ma non più di tante altre che pure poi nella realtà non avrebbero prodotto 39 morti e un dolore molto superiore alla fredda contabilità delle vittime. Con altre squadre italiane (diciamo quasi tutte) coinvolte ci sarebbero stati 25 anni di commemorazioni retoriche e di discorsi tromboni del genere ‘il sangue dei nostri caduti’ e pellegrinaggi annessi, con la Juventus si ricorda la posizione di Boniek al momento del fallo del rigore (usando questo metro ‘sportivo’ si potrebbe anche citare la partita della vita di Tacconi).  

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