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Calcio

Il pressing del Barcellona

Stefano Olivari 15/03/2011

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Non è palesemente colpa di Mourinho, quindi in Italia la vicenda interessa meno, ma la discussione sul doping (vero o presunto, l’importante è come al solito che se ne parli) è il vero nervo scoperto del Barcellona anche quando non viene chiamato direttamente in causa.
Un po’ come quando Zeman diceva genericamente (avendo ragione: l’arsenale medico di ogni club di serie A fa impressione, anche quando si rimane nella legalità) che il calcio doveva uscire dalle farmacie, a reagire in maniera scomposta era chissà perchè solo il mondo mediatico vicino a Moggi e Giraudo. Come al solito sono stati mandati in avanscoperta i giornalisti ascari: Radio Cadena Cope è di proprietà dell’equivalente spagnolo della CEI (la conferenza episcopale) ed è considerata dal punto di vista politico ‘centralista’. Forzando un po’, quando parla di sport più vicina allo spagnolo Real che al leghista Barcellona. Secondo la radio il Real Madrid starebbe per iniziare una campagna per chiedere controlli antidoping più seri, pensando evidentemente a Barcellona e Valencia (quello di oggi è forte, ma va detto che quello dell’era Cuper correva di più). La pennellata è stata tirare in ballo il dottor Fuentes, il ginecologo che ogni appassionato di ciclismo ha almeno sentito nominare, e il cocktail che i blaugrana bevono dopo le partite per accelerare il recupero. Risposta del Barcellona, per bocca del medico Ramon Segura: ”Un misto di di glucosio, di sostanze nutritive, vitamine e idrati, non c’è alcun segreto”. Post scriptum: ”Questo preparato è stato introdotto quando la squadra era allenata da Van Gaal e Mourinho era il suo assistente”. Come dire: ammesso che il Barcellona faccia qualcosa di scorretto, è colpa del portaborse del suo allenatore di tredici anni fa. Geniali…Alla radio madrilena però la risposta è arrivata dal giornale catalano, secondo lo schema (fondato sull’osservazione della realtà) che vuole i giornali fatti solo per i tifosi, con un avvertimento mafiosetto del Mundo Deportivo: ”Mettendo in dubbio il fair play del Barcellona, si fa lo stesso anche con la Spagna campione del mondo, che nelle sue fila conta otto giocatori del Barcellona”. Giova ricordare che nella storia del calcio mondiale, dalla Germania Ovest del 1954 ad oggi, il doping di squadra non è mai stato trovato nemmeno nelle squadre che palesemente si dopavano. Anche quando erano prive di protezioni politiche e sociali (traduzione: migliaia di minorati mentali pronti a scendere in piazza). Figuriamoci con i grandi club.

Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it (pubblicato sul Guerin Sportivo)

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