Il più grande senza la NBA

23 Novembre 2006 di Stefano Micolitti

Ero, e saro’ sempre, un tifoso Mobilquattro (ho giocato nelle giovanili e non mi perdevo mai una partita di Chuck & c.) e le emozioni che dava il Palalido gremito rimangono ancora qualcosa di irraggiungibile. Recentemente nell’intervallo del pranzo ci sono entrato, era deserto e silenzioso, ma potevo ancora sentire il grido “Lotta Jura senza paura” riecheggiare tra le pareti. Gli ultra della Mobil4 erano letteralmente quattro gatti e stavano nell’anello di sotto dietro a un canestro. Tra loro mi ricordo i capi: un fantino ed un ragazzo con una lunga cicatrice su di una guancia. Memorabile anche l’urlatore, un signore di mezza età e con voce rauca che poco prima della palla a due iniziale, urlava nel silenzio generale “Forza Mobilquattroooooooo !!!”. Mobil4-Forst, regular season (forse 1974-75), sotto di 4 punti a 8 secondi dalla fine…Pippo Crippa in lunetta…segna il primo libero e siamo a – 3…sbaglia il secondo..Chuck brucia tutti a rimbalzo e va altissimo per il tap in del -1…rimessa della Forst, Marzorati palleggia sul lato destro per ammazzare l’orologio…velocissimo Pierangelo Gergati gli ruba la palla dal dietro, l’appoggia a Jura per il lay up della vittoria a fil di sirena… ME-MO-RA-BI-LE. Chuck è stato senza dubbio il piu’ grande giocatore di tutti i tempi a non aver mai giocato nei professionisti (lasciamo stare i vari Manigault, Knowings etc, attori di un basket che ha sempre fallito quando inserito in un tessuto organizzato)…una anno ha vinto la classifica dei marcatori ed e’ arrivato secondo dietro a Marzorati in quella degli assist !!!…Mi sarebbe piaciuto vederlo nella ABA, era un wild spirit, estroso e spettacolare…sarebbe stato il suo trampolino di lancio per una lunga carriera NBA…invece il suo unico provino, con i Cavaliers, fallì, perche’ il gruppo dei giocatori di colore fece di tutto per rendergli la vita difficile ed estrometterlo. Mobil4 squadra pazza ed imprevedibile…queste caratteristiche si sposavano benissimo con due giocatori simbolo di quegli anni…Beppe Gergati e Mimmo Giroldi…il primo il negro bianco, spettacolare capace di fare cose che in Italia nessuno era in grado di fare, salvo poi perdersi in un bicchier d’acqua quando il gioco si faceva duro (allora era meglio andare da Chuck!)…il secondo lo streak shooter per definizione…mancino con un tiro da fuori mortifero, quando in giornata…ed era appunto questo il problema. E poi Pierangelo Gergati e Farina con il loro tiro “a mortaio” che partiva dal petto…Toto Rodà playmaker dal grande cuore…Guidali, turnaround jumper immarcabile…Pippo Crippa, sgraziato e poco atletico, ma il suo mattone lo portava sempre…e prima di loro Eligio De Rossi, Nizza, Barlucchi, Grey…e dopo di loro Xerox e Isolabella con Bob Lauriski che fredda il Cinzano at the buzzer in una splendida partita e l’improbabile ritorno di De Rossi con Lucarelli, Mel Davis, Steve Castellan & c. che hanno chiuso abbastanza ingloriosamente la storia di una grande franchigia. Citazione a parte per Papetti e Veronesi, due autentici fabbri travestiti da giocatori di basket…il loro compito era difendere contro il Bob Morse di turno e picchiarlo il più possibile…Papo in lunetta era un avventura, quando gli capitava di mettere un libero ci alzavamo tutti per la standing ovation…Veronesi invece mi veniva descritto dal mitico massaggiatore Natale Redaelli come un giocatore pressoché immarcabile in allenamento che poi pero’ in partita si smarriva inspiegabilmente…mah…e poi i grandi generali della panchina, Riccardo Sales e Dido Guerrieri…Il nostro viaggio nel basket anni Settanta e forse Ottanta incomincia da qui.

Stefano Micolitti
smicoli@tin.it

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