Scorretto
Il consiglio del Lavolpe
Stefano Olivari 26/07/2008
Tutto si può dire di Sven Goran Eriksson tranne che sia arrogante e/o supponente, al contrario del novanta per cento dei suoi colleghi conosciuti solo al paesello. Per questo non è stata una sorpresa il fatto che qualche giorno fa il neo c.t. messicano abbia chiesto consigli ai suoi predecessori, Manuel Lapuente (c.t. messicano a Francia 1998, fermato agli ottavi solo dalla solita rimonta tedesca, e nella vittoriosa Confederations Cup casalinga dell’anno seguente) e Ricardo Lavolpe (c.t. in Germania: piegato anche lui solo negli ottavi in una partita drammatica, dall’Argentina), in vista delle prossime partite di qualificazione per il Mondiale. L’allenatore svedese è andato di persona a Monterrey, dove Lapuente allena i Tigres e Lavolpe gli arcirivali del Monterrey FC (in Messico chiamati ‘Rayados’). Più che di giocatori si è parlato di ambiente, con il portiere di riserva dell’Argentina 1978 che ha messo in guardia Eriksson soprattutto dai media messicani: ”Lui è un grande allenatore, sa da solo che il calcio è difficile dappertutto. Gli ho solo detto che con l’Europa c’è una differenza fondamentale: qui si chiedono risultati subito, senza pensare al valore degli avversari. Con poco rispetto e nessuna capacità di valutare il lavoro di un allenatore: l’errore che Eriksson dovrà evitare sarà quello di convocare persone pensando alle reazioni dei media. Vada per la sua strada, tanto lo criticheranno lo stesso”. Il 20 agosto partirà la terza fase della qualificazioni Concacaf: il Messico è in un girone con Honduras, Giamaica e Canada, con le prime due che si qualificano al turno successivo, il girone finale a sei squadre che manderà le prime tre direttamente in Sudafrica e la quarta a spareggiare con la quinta sudamericana. Teoricamente potrebbero esserci nel 201o quattro squadre Concacaf e quattro sudamericane, per la gioia del grande elettore blatteriano Jack Warner. Insomma, per Eriksson almeno due anni tranquilli.
Stefano Olivari