I rientri al computer

15 Febbraio 2008 di Stefano Olivari

Non farà piacere al Milan, alla Microsoft neo-partner di Milan Lab, ma di sicuro nemmeno a Roberto Mancini una considerazione che rende qualche piccolo merito al dottor Franco Combi. Ispirata dalla banale realtà di un giocatore sovrappeso e logoro mandato allo sbaraglio (evidentemente i calcoli li ha fatti il Commodore 64, se non addirittura lo Spectrum), che potrebbe anche essere stata forzata dai desideri del giocatore stesso, e dai tira e molla medici di inizio stagione. Con l’infortunio muscolare di fine luglio (l’allenamento ripreso da Sky, in cui Ronaldo si fece male calciando un pallone quasi per scherzo) valutato male dalla struttura medica della società al punto che il capo dello staff, Meesserman, spiegò che il radiologo aveva sbagliato a leggere l’ecografia (come se Galliani dicesse che Ancelotti non capisce niente di tattica), confondendo uno stiramento di secondo grado con uno di primo. Superfluo ripercorrere la storia delle poche partite giocate e dei vari consulti, in Brasile ed in mezza Europa. Uno di questi, però, merita di essere ricordato: proprio quello con il medico dell’Inter, con autorizzazione data dalla società rossonera dopo una telefonata Moratti-Galliani, che avrebbe in estrema sintesi detto, parliamo di inizio settembre, ‘Hanno sbagliato tutto, Ronaldo rischia il distacco del tendine’. Insomma, il vituperato Real Madrid non ha mai forzato i rientri di Ronaldo mentre gli italiani ‘brava gente’ sì, sia pure in due ere geologiche diverse e in contesti non confrontabili. Poi ci si fa male anche per caso, non sempre è necessario l’Hof della situazione che spacca la gamba a Riva, ma chi ha detto o fatto scrivere dai suoi tirapiedi che Ronaldo ritardava il rientro perché aveva paura adesso dovrebbe vergognarsi piuttosto che sottolineare che la ‘famiglia’ gli è vicina. Se la famiglia è questa, meglio andare con i travestiti…

Settimana Sportiva

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