Grazzie tiffosi

30 Agosto 2021 di Stefano Olivari

Prendendosi l’azienda Cristiano Ronaldo il Manchester United ha dato il via ad uno dei riposizionamenti più ridicoli della storia, dopo tre anni di retorica giornalistica presa in giro da pochi (fra questi Paolo Ziliani, nel fortunato libro Cristiano Ronaldo nel paese degli Agnelli, prodotto da Indiscreto un anno fa e di cui ripubblicheremo qualche capitolo) e di autentiche falsità, a partire ovviamente da ‘Cristiano parla già un buon italiano e va alla scoperta di Torino’. Il ‘grazzie’ ai ‘tiffosi’ ormai leggendario dice tutto, anche perché forse era ironico. Un grande campione in declino, quale era anche tre anni fa, è passato da icona straccia-record di ogni tipo, uomo perfetto che si allena 25 ore su 24, ad emblema dei mali del calcio. Il top Veltroni, uno dei tanti aspiranti presidenti della Repubblica (li si riconosce subito: danno ragione un po’ a tutti), che ha scoperto un CR7 che pensa più a sé stesso che alla squadra.

2. In mezzo a tutto questo, ci sentiamo di dire che la scommessa fatta da Andrea Agnelli tre anni fa è stata giusta. Legare il nome della Juventus ad uno dei più grandi attaccanti nella storia del calcio a prescindere dai numeri (nel post 1992 sempre falsi, altro che Piola e Gerd Müller) è una cosa che nel lungo periodo pagherà: nessuno si ricorda della costruzione dal basso e del gegenpressing, tutti hanno in testa le emozioni date dai campioni e lo status che questi campioni aggiungono ai club. Tutti sognano il Real Madrid perché quasi tutti i grandi sono passati di lì, non per i soldi. E la Champions? Sommando campioni non è matematico vincerla, se no il PSG dovrebbe averne già cinque.

3. Per scoprire il tumore dei bilanci, causa per la Juventus di ricapitalizzazioni recenti e attuali per quasi 700 milioni, basta sommare tutti gli ingaggi al lordo di una classe media che sposta zero: Ramsey potrebbe giocare indifferentemente nell’Arsenal, nella Juventus, nella Salernitana o nel Volendam, McKennie lo vedremmo bene nell’Udinese, Rabiot nell’Empoli, De Ligt finora è stato il gemello diverso di Rugani. Discorsi applicabili a tutte le squadre e a tutti i contesti lavorativi: nel cinema nessuno si indigna se Tom Cruise guadagna 40 volte più di un comprimario e 1000 più di una comparsa.

4. Comprereste un’auto usata da Gianni Bugno? O, nel suo caso, una bici e un elicottero. Noi sì, condizione necessaria ma forse non sufficiente per votarlo. L’ex campione del mondo di Stoccarda e Benidorm, intervistato quattro mesi fa da Simone Sacco per Indiscreto, parteciperà alle comunali di Milano nella lista dei Riformisti, che sostiene la (ri)candidatura di Sala e che a livello nazionale significa Renzi e/o Calenda. Chi teorizza ed auspica la città dei fighetti, tutta piste ciclabili ed eventi per fuoricorso criptogay (che peraltro con l’università a distanza devono stare al paesello e reprimersi), ha trovato comunque un volto presentabile. Correrà anche Claudio Chiappucci, ma a Varese con ‘Noi civici’ che come sindaco sostiene Caterina Cazzato, certo non la favorita in una città che è nel nostro cuore.

5. Addio a Jacques Rogge, presidente del CIO del dopo Samaranch e predecessore di Thomas Bach. Uno dei rari sportivi veri (tre volte alle Olimpiadi come velista, oltre che nazionale belga di rugby) ad avere avuto una carriera, nel suo caso da chirurgo ortopedico, al di fuori dello sport e ad essere poi diventato un grande dirigente, fra idee buone e cattive (i Giochi giovanili). Occupandosi di sport, non stupisce che negli stadi di calcio fosse uno sconosciuto: una volta, per scherzo, Paolo Calabresi si spacciò per lui e fu anche omaggiato da Massimo Moratti e tanti altri addetti ai lavori della Serie A.

6. Nemmeno dal divano, in tre ore di nulla, ci è venuta in mente una soluzione giusta per il Gran Premio del Belgio bloccato dalla pioggia. Di sicuro ha colpito che nessun pilota, nemmeno quelli con maggiore personalità come Hamilton, abbia detto ‘Corriamo’ oppure ‘Non corriamo’.

7. Il record mondiale nella mezza maratona femminile, 1h03’44”, stabilito dall’etiope Yehualaw, dice una volta di più quanto le nuove scarpe (che su strada possono avere un tacco doppio che su pista) stiano riscrivendo i record ed il livello medio dell’atletica, dai 100 metri alla maratona. Anche senza negative split, proiettato sulla distanza doppia, è un tempo che a Tokyo sarebbe stato da oro nella maratona. Maschile.

8. Ci chiedono da più parti di far tornare le storie del maestro Budrieri. Ma noi non abbiamo più tanto tempo per scrivere gratis e soprattutto lui segue sempre meno il calcio. L’ultima Inter che lo abbia davvero convinto è quella di Bersellini, che nel 1979 (l’abbiamo già raccontato) vide insieme a Joe Biden contro il Borussia Moenchegladbach in coppa UEFA. Budrieri aveva facilmente previsto le tragedie di questi giorni: uno che da giovane, come l’allora senatore Biden, non capisce il valore di Matthäus come può da vecchio organizzare il ritiro dall’Afghanistan?

(10.40 di lunedì 30 agosto 2021, continua domani)

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