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Gli inguardabili Sixers

Stefano Olivari 23/10/2014

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13 proprietari NBA su 30 hanno scelto di continuare a proporre al pubblico partite tarocche, dovute al cosiddetto tanking: in estrema sintesi il perdere apposta (o meglio ancora: strutturare una squadra di sicuro iper-perdente) per guadagnarsi più possibilità di scelte alte al draft. Quest’anno in zona tanking sono di sicuro, fra gli altri, Celtics, Sixers e Lakers, per la gioia di noi imbolsiti che abbiamo scoperto la NBA ad inizio anni Ottanta su PIN e Canale 5 dopo averla orecchiata da improbabili esperti di America. A dirla tutta, i Sixers sono stati la franchigia che più di tutte si è esposta per il no, convincendo anche qualche indeciso… Ma dicevamo della riforma saltata, che per passare avrebbe dovuto avere una maggioranza qualificata di 23 voti su 30. Una riforma tutt’altro che eversiva, che avrebbe messo sullo stesso piano gli ultimi 4 record (ogni squadra avrebbe avuto circa l’11% di possibilità di scegliere per prima), con il quinto poco distante e il resto a scalare in maniera graduale e senza ‘salti’. Il senso della riforma sarebbe stato quello di rendere inutile la costruzione di una squadra palesemente schifosa per avere in fondo poche possibilità in più al draft rispetto a chi magari ha nel mirino i playoff.

Con il sistema attuale la peggiore come record ha il 25% delle chance di pescare la prima scelta assoluta, la seconda il 19,9%, la terza il 15,6% e via scendendo fino allo 0,5% della migliore fra le non qualificate ai playoff della stagione regolare. Da sottolineare che il sorteggio vale solo per le prime 3 chiamate, dalla quarta in giù si va in ordine di record (poi c’è chi cede i propri diritti di chiamata, ma è un altro discorso). Insomma, un sistema che istiga alla furbizia molte squadre ‘medie’, prive di una stella trainante anche per il marketing, e sicuramente tutte quelle sbagliate, con grandi infortunati o in ricostruzione. Il draft esiste dagli albori della lega (già nel 1947, era BAA) ed è parte integrante della sua filosofia che non prevede che il Chievo rimanga Chievo a vita, mentre la ‘lottery’ non è stata introdotta da Mosé insieme ai Comandamenti ma esiste solo dal 1985 (secondo anno del trentennio di David Stern) e quindi è una delle tante cose che gli esseri umani possono, democraticamente, cambiare in base ai tempi, come la Costituzione più bella del mondo o il Manuale delle Giovani Marmotte.

Lo pensa, senza potersi esporre più di tanto, anche il il commissioner Adam Silver, che ha preso atto del voto e non cambierà quindi nulla. Siccome la furbizia non è un patrimonio solo italiano, bisogna anche ricordare che, com’è come non è, la peggior squadra NBA raramente ha avuto la tanto agognata prima scelta assoluta: in 30 anni è accaduto solo 4 volte. Partite finte e palline finte?

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