Musica

Gabbani è un’altra cosa

Paolo Morati 11/05/2019

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È un’altra cosa Francesco Gabbani nella foto che sta circolando in questi giorni con il lancio del brano È un’altra cosa (appunto), preludio a un album che uscirà probabilmente in autunno. Stretto in un angolo con sfondo a mattonelle blu (a noi ricordano quelle del terrazzo della nostra infanzia), leggermente chinato con le mani in tasca, lo sguardo tra lo stupito e il concentrato.

Colori e atteggiamento che arrivano a due anni dall’album Magellano, e dall’esplosivo successo di Occidentali’s Karma. Quasi a voler osservare quell’attesa che aleggia intorno a chi sa di non poter sbagliare il prossimo colpo, e che deve stare quindi attento a fare tutto come si deve, pronto a scattare.

È un’altra cosa al primo ascolto in effetti ha il classico effetto da primo ascolto, avendo nelle orecchie ciò che era stato sostanzialmente perfetto. Canzone orecchiabile, testo che gioca sulle rime e le parole, mentre resti in attesa del cambio di passo, come il ‘Namasté Olè’ seguito da riff di chitarra per intenderci, che tuttavia non arriva. Il che non è necessariamente un male. Il nuovo brano di Gabbani è chiaramente indirizzato all’estate, un sound certamente di altri decenni a riprova di non voler cedere alle mode, un testo pensato e pensante, “Che bel futuro popolare in pole position economia go kart è tratto da una storia vera di una fiction come si fa re-start?”, e la giusta dose di tormento(ne). E con una copertina (per quanto ormai conti) elaborata , e non buttata lì a caso con il faccione di rito.

Ora, non sappiamo ancora se È un’altra cosa sarà una canzone da record di visualizzazioni nel mare magnum dei social, se le radio lo programmeranno intensamente e se, cosa più importante, sarà in grado di muovere anche qualcosa in termini di mercato. Mercato, quello della musica, così difficile e frammentato, inondato online, dove bisogna esserci costantemente e un silenzio di due anni come quello di Gabbani può anche essere fatale, indipendentemente dal tam tam adeguato che dovrà necessariamente esserci.

Ma il fatto di essere stato in tour dopo l’uscita dell’album Magellano e di aver poi evitato di esporsi subito, lo rende più credibile rispetto a chi invece è costantemente sotto i riflettori, ed è ospite di ospiti a loro volta ospiti in una continua girandola. Ecco, Francesco Gabbani anche in questo è un’altra cosa, o almeno sembra (nostalgicamente) esserlo.

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