Effetto collateral

28 Giugno 2009 di Stefano Olivari

Sì, d’accordo, i ragazzi non leggono un giornale cartaceo nemmeno per sbaglio. Ma era così anche qualche anno fa, eppure gli editori non piangevano miseria. Cos’è davvero cambiato, quindi? New Tabloid, bimestrale dell’Ordine dei giornalisti lombardo, ha fatto qualche numero. Dal 2001 tutti gli allegati ai giornali (libri, dvd, guide, tazzine, scarpe, asciugamani, rossetti, profumi, eccetera…) hanno salvato i fatturati, con percentuali d’incremento clamorose rispetto all’anno precedente: più 49% nel 2003, 46% nel 2004, fino a toccare l’apice assoluto nel 2005 quando tutte queste operazioni con valore giornalistico prossimo allo zero hanno inciso per circa il 15% sui ricavi totali. Attualmente questa voce pesa per il 6%, con tutto quel che ne consegue. La curiosità è che i libri, che più o meno sono coerenti con i giornali, nel 2004 rappresentavano il 69% del totale del fatturato da collateral mentre ora ne rappresentano meno della metà. Traduzione: al di là della crisi economica, gli italiani si sono riempiti la casa di opere che non leggeranno mai (nel nostro piccolo stiamo aiutando Repubblica con il Texone del giovedì, quando abbiamo già la collezione completa ed originale: detto fra noi, Tex a colori non ha senso) ed il ciclo si è ormai esaurito. Il problema è che il prezzo di copertina, di cui il 40% viene mangiato dai vari anelli della distribuzione, non riesce a tenere a galla quasi nessuno e che la pubblicità è praticamente scomparsa se è vero che alcuni quotidiani nazionali la vendono (Davvero! Abbiamo le mail con le offerte…) a 500 (cinquecento) euro a pagina. Cosa vogliamo dire, quindi? Che la mediazione giornalistica sta scomparendo e saranno sempre di più i protagonisti degli eventi a raccontare di se stessi attraverso media di proprietà finanziati anche da tifosi (di una squadra, di un partito, di una banca, di una presunta buona causa). A meno che i micropagamenti vagheggiati da Murdoch non funzionino, fra cinque anni tutto quello che leggeremo sarà dilettantistico o falso.

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