Don Buro era laziale

26 Febbraio 2008 di Stefano Olivari

Siamo stati giustamente ripresi per avere scritto che ad Azzurro 1984 Mino Reitano cantò ‘Italia’. Cose che capitano citando a memoria, anche eventi a cui si è stati presenti come quello (da pubblico, ovviamente). In quell’edizione della manifestazione organizzata da Vittorio Salvetti la canzone di Reitano fu la poco memorabile ‘Storia d’amore per due’, mentre ‘Italia’ (scritta da Umberto Balsamo) sarebbe stata portata a Sanremo solo quattro anni dopo. Rimediamo ricordando un particolare di culto: durante uno dei suoi interventi Antonellina Interlenghi annunciò che di lì a poco avrebbe girato Vacanze in America. Sì, proprio uno dei punti più alti della commedia anni Ottanta, con schierato il dream team: Carlo Vanzina alla regia, suo fratello Enrico sceneggiatore, in campo Jerry Calà-Peo Colombo (ex alunno della scuola, fuori corso di infiniti anni a Scienze Politiche), Claudio Amendola, Edwige Fenech e soprattutto l’immortale Christian De Sica-Don Buro. Momenti irresistibili, come la partita Roma-Juve nella Death Valley, presa in giro (a detta di Enrico Vanzina) di Zabriskie Point di Antonioni o il montaggio finale delle tre storie parallele, in cui qualcuno ha visto una citazione di American Graffiti. Eravamo al massimo. E abbiamo scommesso che Don Buro fosse laziale.

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