Condannati a fare i tamarri

10 Marzo 2005 di Erminio Ottone

di Erminio Ottone
28 – Erminio Ottone in viaggio-studio a Mykonos, con le migliori intenzioni e tentando di esportare un modello positivo di italiano. Scoprendo una verità amara: spesso conviene comportarsi come i connazionali peggiori…

“Ehi ragazzi! Sono stato a Mykonos e me ne sono fatte dieci… E ho visto due che sc… in spiaggia davanti a tutti”…Amici, non credete a queste leggende. Il vostro Erminio Ottone è andato per voi a verificare di persona quello che accade nella più trasgressiva isola delle Cicladi, ora è il momento di informarvi. E’ un gran posto, non c’è che dire: mare stupendo, voglia di divertirsi, orari sballati, spiagge con gente che balla alle 6 del pomeriggio e così via… Ma dov’è finita la clientela internazionale? Quelle nordiche tanto decantate come sacerdotesse del ‘darla via’? Ottone, su consiglio di varie persone che potevano vantare passate vacanze a Mykonos, parte ai primi di luglio… Pare che in quel periodo l’isola non sia ancora infestata di italiani. Invece, zac! Eccoli, invadono spiagge e locali, mostrano il peggio del repertorio vitellone dell’italiano all’estero e non hanno paura di perdere la faccia, tanto ai picche sono abituati. I primi giorni è l’invasione dei ragazzini e delle ragazzine, soprattutto romani, freschi di maturità appena conclusa.
IN SPIAGGIA – Vedi due belle ragazze, fai per avvicinarti, poi le senti parlare tra loro… “Ahò, me passi la crema”? Oppure: “Uè raga, dove ci parcheggiamo stasera”? Decidi di lasciar perdere. Alle 18 circa parte la musica… Grandiosa! Non mancano i personaggi bizzarri e coreografici: travestiti, figone australiane sui cubi, qualche straniera… Ma è la minoranza. Il resto, sono sciacquette italiane under 20 che si sbattono per evidenziare fascino che spesso non hanno, tu ti fermi a fissare un’australiana che balla per il solo gusto di ballare, e lo fa in maniera tremendamente sexy. Provi a conoscerla, ma se la fa già l’animatore della spiaggia. E’ un certo Sasà, italiano di Potenza, 35/40enne, pelato. Sta in piedi sul bancone del bar, con un tanga ogni giorno diverso: un giorno elefantino, via via serpente, giraffa ecc ecc… Ogni 5 minuti, tira fuori frasi di rara intelligenza: “Salutiamo le ragazze di Brescia”; “Facciamo sentire l’urlo degli italiani”; “Italiani, su le mani”; “Ragazze, su le manine, giù le mutandine” e via dicendo. Nel suo genere comunque è pittoresco e suscita simpatia: non parla l’inglese anche se lavora a Mykonos da anni, fa una bella vita, gestisce un ristorante sull’isola ed è appetito dalle ragazzine. Dimenticavo un brutto particolare. L’atmosfera ‘easy’ dell’isola è rovinata dalla presenza sulle spiagge di stupidi energumeni con la maglietta ‘security’… Come in una discoteca fighetta milanese. Come se la capitale del non divertimento si divertisse ad inseguirci.
ALLA SERA – Alla sera Mykonos non è niente male. In sé l’isola è cara, ma in quasi tutti i locali non c’è obbligo di consumazione e volendo ci si può divertire spendendo davvero poco. Il primo punto di ritrovo è lo Skandinavian Bar. Bello, perfetto per fare conoscenze e conversazione, ma dove sono le scandinave? Ottone ne ha incontrate solo due, over 30, norvegesi, molto affascinanti e per niente volgari, quindi poco considerate dalla marmaglia italiana. Le straniere ci sono, ma appartengono a due categorie agli antipodi. Da una parte quelle che, per colpa dei troppi burini italiani visti all’opera nel corso degli anni, non vogliono proprio saperne di conoscere un italiano, anche se carino e garbato. Dall’altra, quelle che vogliono l’italiano di pessimo livello e prediligono il tamarro. Insomma, Ottone voleva esportare un modello positivo di italiano all’estero, ma la battaglia era persa in partenza: i danni fatti dai nostri connazionali sono ormai irrimediabili. Che fare? Purtroppo, la strada è una sola: scordare educazione, garbo, savoir faire e mantenerli il minimo indispensabile. Bisogna ‘entrare’ a piedi uniti, senza tanti fronzoli. Ottone, dopo un inizio in sordina, ha visto le facce ed il livello intellettivo di chi riusciva a rimorchiare e ha preso fiducia, adeguandosi all’andazzo generale. Ha così conosciuto una tedesca che come un novello Virgilio lo ha guidato nelle segrete vie della città, ad esplorare ritrovi gay: bella musica, gente divertente, ragazze bellissime. I gay? Educati, rispettosi, mai invadenti né volgari. Si informano sulle tue tendenze e se sei etero si guardano bene dall’assumere atteggiamenti equivoci.
ALL’ALBA – Evitate la celeberrima after hour del Cavo Paradiso. Anni fa era qualcosa di veramente trasgressivo e internazionale, oggi è un ritrovo di Under 20 italiani strafatti di alcol e pasticche. Stile Ios, l’isola dei ragazzetti per i quali ubriacarsi è clamorosamente trendy, trasgressivo e ribelle. Se vi capita, passate allo Yacht Club sul porto. Apre dalle 5 alle 8 del mattino, musica di tendenza, clientela mista etero-gay… Quindi molti stranieri/e, pochi italiani, perché hanno pregiudizi, preferiscono la musica ballabile in branco (stile ‘Macarena’ o cose di questo genere) e soprattutto non parlano inglese. Ah… una raccomandazione! Se vi capitano ragazze che dicono di essere fidanzate, non fatevi problemi. Certo, lo saranno pure, ma se sono a Mykonos da sole non è certo per dimostrare moralità. Ottone non ha voluto invadere la vita di una ragazza toscana che si diceva innamorata del suo lui, e poi l’ha vista compiere evoluzioni di ogni tipo con un tamarro della peggior specie (ovviamente italiano)… Pochi giorni dopo, altra ragazza, stesse balle su amore e fidanzato a casa, diverso il finale! Insomma: andate pure a Mykonos perché è un bel posto, ci si diverte, e perché tanto gli italiani sono ovunque. Ricordate però che tutto il mondo è paese, anche se il nostro ci sembra peggiore….

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