Come finisce Heidi

30 Dicembre 2022 di Stefano Olivari

Come finisce Heidi? Intendiamo proprio il cartone animato giapponese prodotto nel 1974, che abbiamo visto ai nostri tempi quattro anni dopo, su Rai 1, nei mesi finali della scuola elementare: finì poco dopo l’inizio del Mondiale in Argentina e per sempre ci sarebbe rimasta nella testa la figlia cantata da Elisabetta Viviani (ai tempi insieme a Rivera, con il quale aveva appena avuto una figlia). Nel tempo, con varie generazioni di bambini, lo abbiamo rivisto ed addirittura siamo arrivati fino al recente rifacimento-prolungamento in computer grafica del 2015, realizzato da uno studio belga e davvero molto bello, passato prima sulla Rai e poi su Netflix.

Anche il remake di Heidi si basa ovviamente sui romanzi di Johanna Spyri scritti intorno al 1880, e rispetto al cartone animato, ci dice chi ha letto quei romanzi, è ideologicamente più fedele a ciò che l’autrice voleva trasmettere: una critica alla società del tempo, in cui i bambini venivano tratti come soldatini e le giovani donne avevano davanti poche scelte. Insomma, tutti sanno di cosa stiamo parlando ma forse non tutti sanno che Heidi è uno degli svizzeri più famosi nel mondo, pur essendo un personaggio di fiction, in classifiche di solito dominate da Federer e altre persone reali.

Sì, ma come finisce Heidi? Il cartone animato della nostra infanzia, quello realizzato da Hayao Miyazaki, termina con Clara che riprende a camminare e che dalla montagna torna a casa sua a Francoforte. La serie del 2015 narra le storie del cartone animato e va poi avanti, con i vari andirivieni di Heidi fra la casa del nonno e quella dei Sesemann, chiudendosi con lei che vince un concorso per andare a studiare a Zurigo, nonostante i trucchi dell’odiosa Teresa Keller ed il parziale boicottaggio di Peter, segretamente innamorato di lei. Di culto il personaggio di Rico, che nell’originale francese è immigrato pugliese e che nella versione italiana diventa invece francese.

E poi? A livello televisivo la storia finisce qui, per il momento, ma è possibile che prosegua sulla falsariga dei romanzi di Charles Tritten, che da traduttore della Spyri negli anni Trenta (del Novecento, ormai purtroppo bisogna specificarlo) volle proseguire la sua opera. In pratica dopo essersi diplomata Heidi torna al paese ad insegnare, di lì a poco il nonno muore e lei sposa Peter, da cui avrà due gemelli. E nella sua vita entra anche Marta, sorellina problematica di una sua amica, che porterà a varie carrambate. Ma la vera Heidi rimane quella bambina che giocava con Nebbia.

stefano@indiscreto.net

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