Carne sintetica in Italia?

30 Marzo 2023 di Stefano Olivari

L’Italia è il primo paese al mondo a dire di no alla carne sintetica e se ne vanta anche. Una chiusura senza una motivazione scientifica diversa dal “Non è dimostrato che non faccia male”, cosa che del resto si potrebbe dire anche di Sky Sport o del Cirò. Eppure il governo Meloni ha voluto intestarsi una battaglia di retroguardia, con Lollobrigida e Schillaci ad esaltare il cibo italiano, come se fosse messo in discussione da chi pensa di fare bene agli animali (non ammazzarli dopo averli cresciuti in un lager sarebbe un buon primo passo) e all’ambiente (di certo si consumerebbe meno acqua).

Ma poi chi impedisce di otturarsi le arterie con la vecchia carne naturale? Parole di Lollobrigida: “Sarà compito dei Carabinieri attenzionare violazioni ed eventuali disapplicazioni di quest’intervento normativo che tutela la salute, la nostra produzione, l’ambiente e il nostro modo di vivere di cui siamo orgogliosi”. Previste sanzioni in caso di mancato rispetto dei divieti dai 10 a 60mila euro, oltre al sequestro della carne anti-italiana. Insomma, si rischia di meno a derubare la gente in treno che a mangiare una bistecca sintetica. Con ‘attenzionare’ chiara la strizzata d’occhio all’Italia che guarda le fiction di Rai Uno (ma davvero Beppe Fiorello ha interpretato anche Francesco Baracca? Chiediamo per un amico) e che senza il ragù che sta a bollire 300 ore non potrebbe vivere.

Non abbiamo conflitti di interesse (poche settimane fa abbiamo venduto quei pochi dollari di Beyond Meat che avevamo: non si tratta comunque di carne sintetica ma di origine vegetale) e non siamo talebani di questo tipo di carne (di base preferiamo non mangiare né quella naturale né quella di laboratorio), ma questo atteggiamento dei politici e dei media, con la gente semi-indifferente, è assurdo dopo anni in cui ci hanno fatto una testa così con LA SCIENZA, come se la scienza fosse qualcosa di monolitico e indiscutibile.

La parte interessante è secondo noi che su alcuni temi il giornalista collettivo ordina (perché così gli viene ordinato) di essere aperti al nuovo e tolleranti e su altri invece di difendere la tradizione: il lunedì scriviamo virulenti editoriali in difesa dei settori giovanili italiani e il martedì giustifichiamo le operazioni Retegui e Zapelli, ci commuoviamo per la Costituzione che difende la libertà di espressione e poi linciavamo chi discuteva i banchi a rotelle, deridiamo la Corea del Nord e ci sembrano normali le scolaresche che applaudono Mattarella e la Meloni, in generale a seconda degli ordini possiamo sostenere sia chi castiga la straniera sia chi va a letto con Zartolin. Nessun complotto: è che il cosiddetto food è l’architrave di tanti media, come minimo a livello pubblicitario, ed è politicamente trasversale.

Ricordiamo infatti che che questa cosa del cibo tradizionale è un’ossessione anche della sinistra, viste anche quali sono le poche regioni in cui vince. In pratica si vuole permettere alla gente di ubriacarsi e di drogarsi, al limite anche di ammazzare, ma non di mangiare una carne che ha superato esami severi negli Stati Uniti (dove peraltro l’esame più severo è essere sfondati di cause se un solo consumatore stesse male). Detto che l’espressione ‘carne sintetica’ è tendenziosa, mirando a ispirare un rifiuto, bisogna ammettere che il 99% di chi è pro o contro (noi compresi) non conosce bene il procedimento con cui dalle cellule staminali si arriva alla carne. Ma del resto non sappiamo bene nemmeno come Amadori, Aia o Fileni trattano gli animali che poi in forma neutra arrivano sulle nostre tavole. La nostra domanda è in ogni caso molto semplice e, crediamo, trasversale rispetto alle idee politiche: mangereste una bistecca ricavata partendo da cellule staminali? Carne sintetica sì o no?

Mangereste una bistecca prodotta non attraverso la macellazione ma in laboratorio, partendo da cellule staminali dell'animale?

stefano@indiscreto.net

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