Musica

Tre canzoni di Mina

Indiscreto 09/04/2023

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Spiegare cosa abbia rappresentato Mina nella storia della canzone italiana ci sembra offensivo per l’intelligenza dei lettori, quindi non lo faremo. Certo è che per la cantante cremonese il successo di pubblico si è saldato con il mito creato dall’assenza, visto che è dal 1978 che non sale su un palco pur avendo continuato a fare dischi per un pubblico di fedelissimi, non necessariamente nostalgici. Facciamo quindi scendere in campo al Festival di Indiscreto una dei favoriti, simbolo degli anni d’oro di una discografia che lo streaming non poteva nemmeno immaginarselo.

Città vuota, uscita alla fine del 1963, è una delle canzoni più famose di Mina per ragioni non soltanto musicali. Coincise infatti con il suo ritorno alla RAI, che l’aveva allontanata a causa di una vita privata (da non sposata aveva avuto con Corrado Pani il figlio Massimiliano) che all’epoca faceva scandalo. Ospite di Mike Bongiorno a La fiera dei sogni, presentò il brano ed il successo fu immediato, rilanciando la sua carriera musicale e anche televisiva. Si trattava della cover di It’s a lonely town, con testo italiano di Giuseppe Cassia.

La metà degli anni Sessanta è il periodo magico di Mina, che nel 1966 a Studio Uno lancia, fra gli altri successi, Se telefonando. Scritta da Ennio Morricone, con testi di Maurizio Costanzo e Ghigo De Chiara, è forse la canzone che più delle altre permette a Mina di essere considerata inimitabile, pur essendo stata coverizzata da tanti (in tempi recenti con buoni risultati da Nek). Un crescendo memorabile, che narra la fine di un amore, con un testo aggiustato per sfuggire alla censura.

Mina comincia a stancarsi del suo stesso successo e già ad inizio anni Settanta annuncia la sua intenzione di ritirarsi. Ogni esibizione  e ogni trasmissione così hanno il fascino da ultima possibile apparizione di Mina, anche se poi effettivamente lascerà nel 1978, a 38 anni. È così anche per Teatro 10, la cui sigla finale, Parole parole, è dal 1972 una delle cose più replicate della tivù italiana. Musica di Gianni Ferrio e iconico il duetto con Alberto Lupo, conduttore con lei della trasmissione. Al solito la straordinaria voce di Mina è accompagnata da un’interpretazione ironica, non sempre compresa.

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