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Musica

Tre canzoni di Faust’o

Indiscreto 05/03/2023

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Uno dei cantautori più originali e fuori dal sistema della musica italiana è senza dubbio Faust’o, che proprio per questo abbiamo scelto come centesimo concorrente del sempre più avvincente Festival di Indiscreto, dalla formula in divenire (e del resto la FIFA non ha ancora scelto quella del prossimo Mondiale) e dai contenuti sempre capaci di creare discussione. L’artista classe 1954 è registrato all’anagrafe come Fausto Rossi ed è con il suo vero nome che ha pubblicato dischi nella seconda parte della carriera, anche se non c’è dubbio che il meglio lo abbia dato come Faust’o. Che spesso viene scritto Faust’O, ma noi rispettiamo la grafia dei dischi.

Tutte le tre canzoni di Faust’o oggi più ascoltate su Spotify sono contenute nel suo clamoroso album d’esordio nel 1978, Suicidio, prodotto da Alberto Radius (recentemente scomparso, davvero bella la sua intervista concessa a Indiscreto e anche lui in gara con la Formula 3) e Oscar Avogadro. La title track, appunto Suicidio, ebbe un impatto fortissimo. Un vero e proprio inno contro gli esseri umani, difficile da incasellare in un genere musicale, con una frase come “Lascia che la gente muoia – Non mi importa più di loro – Voglio solo riposare – Non buttarmi sulla strada, mai“) ed un fastidio costante per tutto, compresa la tragedia che aveva colpito il Friuli (cresciuto a Milano, è nato a Sacile) due anni prima: “Anche il terremoto adesso mi dà solo noia, noia, noia“.

Sempre tratta da Suicidio è Godi, meno cupa ma ugualmente di denuncia, non soltanto contro il bigottismo, troppo facile farlo, ma anche contro la trasgressione che pensa di dare un senso alla vita e contro le rassicurazioni che ci dà la scienza: “È la perversione, la tua ultima occasione – La corretta soluzione di una vita vissuta a metà – Succhia con prudenza le mammelle della scienza – Questa cosmica demenza, sostituto di mamma e papà!“. Ed eravamo nel 1978… Certo temi e stile né da Sanremo né da Festivalbar: alla manifestazione estiva Faust’o sarebbe andato l’anno dopo con Oh-Oh-Oh, tutt’altro tipo di canzone (di culto la cover di Massimo Boldi).

La terza canzone di Faust’o in gara è Benvenuti tra i rifiuti, a chiusura di un album splendido proprio in quanto imperfetto, un misto di new wave, punk e cantautorato, sintetizzato dalla sua immagine ai tempi un po’ da David Bowie all’italiana. Dopo questo album arriveranno Poco zucchero e J’accuse… amore mio, il miglior Faust’o è questo e lui lo sottolineerà quando negli anni Novanta ritornerà Fausto Rossi, con dischi molto diversi fra di loro ma una coerenza di fondo che colpisce, oggi molto più di ieri.

TUTTI I CANTANTI, I GRUPPI E LE CANZONI IN GARA AL FESTIVAL DI INDISCRETO

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