Musica
Tre canzoni del Gruppo Italiano
Indiscreto 29/08/2022
Gli anni ‘80 hanno prodotto diverse meteore, o presunte tali, capaci di caratterizzare anche una sola stagione musicale. Tra queste c’è anche la band Gruppo Italiano che nell’estate del 1983, dopo alcuni cambi di formazione e di nome, si affermano con Tropicana (da non confondere con il brano dei Boomdabash con Annalisa, ormai anche lei imprigionata dai reggaeton da bordo piscina), brano scritto da loro stessi e prodotto da Oscar Prudente. Anche la band guidata dalla voce di Patrizia Di Malta è quindi meritatamente in gara al Festival di Indiscreto con i tre brani più ascoltati su Spotify.
Nella terna c’è inevitabilmente Tropicana, dai suoni caraibici e con il testo che raccontava di un disastro. Testo, come spesso accade, poco compreso da chi balla con divertimento senza prestare alle parole. “L’acqua ribolliva lentamente ad est, l’esplosione e poi, dolce, dolce, un’abbronzatura atomica”. Con questo non vogliamo dire che il Gruppo Italiano facesse canzoni di denuncia, ma soltanto che alcuni testi apparentemente leggeri vannno rivalutati. Successone in classifica e nei juke box, impossibile non averlo ascoltato a suo tempo alla radio.
L’anno dopo il Gruppo Italiano partecipa a Sanremo con Anni Ruggenti, tra palme che suonano e abbigliamento tropicale da esplorazione per la Di Malta, Raffaella Riva (figlia di Felice, ex presidente del Milan) e gli altri membri del gruppo. Successo moderato, undicesimo posto in classifica, nel tentativo di trovare un’altra hit con lo stesso canovaccio dell’originale (“Anni ruggenti nei tropici, sento la giungla nell’anima. Un’anaconda che dondola su di me, sembra un corallo nel blu”).
Terza canzone in gara Il treno del caffè, sempre del 1984 e in competizione al Festivalbar. Una delle ultime produzioni del Gruppo italiano (noi possediamo anche il singolo Sole d’agosto del 1985), ancora una volta dalle ambientazioni latine (“Passa il treno del caffè, gira intorno alla montagna. Esce dalla galleria e sorride alla campagna”), senza lasciare un segno particolare nelle memorie estive.
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