Striscioni contro gli autisti

16 Febbraio 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari

Solo in Italia un incidente automobilistico diventa una tragedia nazionale, con interventi del presidente della federazione e ‘contatti costanti con il Viminale’, più comunicati di una seriosità imbarazzante. Solo in Italia può accadere che tre differenti quotidiani definiscano un trentasettenne ‘ragazzo di trentasette anni’, fra il mammismo di default (memorabili le ‘mamme degli ultras’ di Livorno) ed il desiderio di impietosire un certo tipo di lettore: investire un vecchio quindi sarebbe tollerabile, in fondo è vecchio e così facciamo anche un favore all’Inps. Solo in Italia può essere considerato normale che un’ora e mezza dopo la fine di una partita bellissima ci siano sfaccendati che considerino normale stare nei pressi dello stadio e prendere a pugni e sassate il pullmann della squadra avversaria. Solo in Italia è normale che minimo due volanti della polizia scortino il pullmann ospite sia all’andata che al ritorno. Solo in Italia un gruppo di signori di mezza età, per i nostri canoni quindi età media di 120 anni, sfogano la rabbia per la rimonta subita contro la moglie di una riserva (Bonazzoli) degli avversari. Solo in Italia si permette di giudicare la buona fede dell’arbitro (”Abbiamo giocato in dieci contro dodici”) un presidente che è stato squalificato per avere comprato una partita. E meno male che in tutto questo non c’è di mezzo la polizia. Dalla prossima settimana vedremo magari grandi striscioni contro gli autisti, nuovi proletari da linciare.
stefano@indiscreto.it
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