Economia da bar
Scommettiamo su Maometto
Stefano Olivari 13/09/2012
Basta la semplice rappresentazione di Maometto, nemmeno in un contesto offensivo o canzonatorio ma proprio la semplice rappresentazione, per scatenare le ire dei fondamentalisti islamici e gli astuti distinguo dei moderati. Però se prendi Gesù Cristo e gli fai pubblicizzare un sito di scommesse, come se fosse un Sacchi qualunque, presentando anche lo spot a Venezia con tanto di arrivo del finto (immaginiamo) Cristo sulle acque, la cosa viene giudicata ‘simpatica’ e ‘moderna’ addirittura da una parte degli stessi cristiani, che considerano retrogradi e vecchi quelli che non capiscono l’ironia. Precisato che secondo noi si può scherzare su tutto, perché la vita non è strutturalmente una cosa seria, da Maometto a Cristo passando per Moratti e Agnelli, l’aspetto grottesco di vicende che poi possono avere sviluppi violenti è l’autodenigrazione disfattistica della cosiddetta cultura occidentale, che si sta scavando la fossa da sola. Ma se vi vergognate di quello che siete, perché non vi ammazzate che facciamo prima? Non si ha notizia di folle cristiane inferocite sotto la sede di Paddy Power, quindi invitiamo l’azienda irlandese (ma una volta non erano tutti cattolici?) a provarci anche con uno spot con protagonista Maometto, per non essere accusata di cialtronaggine e/o vigliaccheria. Così, per vedere l’effetto che fa. Se no nessun cristiano dovrebbe scommettere attraverso di loro: ci sono mille siti, le quote sono tutte uguali e sempre peggiori di quelle del Betfair ‘vero’. E ai musulmani le scommesse sono ‘sconsigliate’, quando non espressamente vietate. I creativi pubblicitari, che devono avere letto il bigino di Oliviero Toscani, non hanno forse reso un buon servizio al committente.