Una Saga a fumetti ipergalattica

5 Novembre 2014 di Paolo Morati

Saga

Il Gatto Bugia è per noi il personaggio più interessante di Saga, l’opera a fumetti di Brian K. Vaughan e Fiona Staples pubblicata per la prima uscita nel 2012 e che vede la storia dell’amore tra l’alata Alana e il cornuto (in senso estetico) Marko, rispettivamente abitanti del pianeta Landfall e della sua luna Wreath, in guerra da tempo anche su altri pianeti, e la cui unione non è ben vista dalle diverse fazioni. Rincorsi insieme alla figlia Hazel (voce narrante esterna) da più figure – con i cosiddetti freelancer assoldati per la loro eliminazione – in un universo fantascientifico che piacerà (per chi non lo avesse ancora letto) agli amanti di Star Wars, e delle trame intergalattiche di genere fantasy

La sceneggiatura di Vaughan (già famoso per diversi lavori tra i quali Ex Machina) è impostata con più colpi di scena, la rapida eliminazione di personaggi che avremmo pensato protagonisti, figure ambigue, e richiami ai comportamenti sociali tipici del nostro mondo. Ci sono tematiche legate al razzismo, ai sentimenti e alle discriminazioni, e un universo di riferimenti bellici. Come detto Il Gatto Bugia è il character che nella lettura di Saga (non ancora conclusa, considerando che mancano ancora più uscite) ha lasciato finora maggiormente il segno nella nostra mente, pur presente solo secondariamente come compagno del cacciatore di taglie Il Volere, esprimendosi quando qualcuno vicino a lui sta mentendo.

Del resto la qualità di un’opera si valuta soprattutto dai co-protagonisti che devono essere dello stesso livello dei personaggi principali e – oltre al nostro felino preferito – emergono la ‘babysitter’ fantasma Izabel, l’inespressivo Principe Robot IV dalla testa a forma di televisore a tubo catodico e antenne, e il romanziere ‘ciclopico’ D. Oswald Heist vera causa scatenante della vicenda narrata. Saga in Italia è pubblicato da Bao Publishing che ha finora raccolto in tre volumi i primi diciotto capitoli per un’opera moderna e fantasiosa anche nel disegno della Staples tra creature antropromorfe, qualche richiamo al passato e una colorazione uniforme, morbida e mai eccessiva.

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