R-Type, adrenalina nello spazio

17 Febbraio 2021 di Paolo Morati

Era il 1987 quando nelle sale giochi uscì R-Type, sparatutto a scorrimento orizzontale sviluppato dalla nipponica Irem che cambiò di fatto lo scenario del genere, così come Scramble aveva fatto sei anni prima. Passi avanti enormi erano di fatto stati compiuti sul fronte tecnologico: grafica e sonoro erano lì a testimoniarlo con decisione, sia nella versione coin-op che in quelle da console. E con R-Type la Irem mise a segno il suo terzo grande grande colpo degli anni Ottanta, dopo Moon Patron e Kung-Fu Master.

La storia dell’astronave R9 in lotta contro l’impero Bydo ci calava in una moltitudine di colori mentre si incontravano ondate di nemici aggressivi per arrivare ad affrontare spaventosi boss di fine livello. Questo sfruttando le tante armi e i potenziamenti a disposizione, anche quelle più avveniristiche come un drone in grado di agganciarsi e staccarsi dalla nostra navicella e una modalità laser potenziata tramite la pressione prolungata del tasto di fuoco. Il tutto da usare con intelligenza rispetto a schemi da imparare a memoria.

Enorme il successo di R-Type, così come quello delle conversioni per una moltitudine di sistemi (menzione d’onore quella per Sega Master System, eccellente per le caratteristiche della console e con tanto di livello segreto), e iconici i fondali così come i boss di fine livello con quello del primo, chiamato Dobkeratops, affermatosi di fatto come vera icona delle minacce di un gioco (e delle sue fantasie) diventato fin da subito fondamentale per la storia videoludica. Musiche comprese, capaci di fornirci quella giusta carica adrenalinica per lottare contro i pericolosi Bydo.

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