L’utile del gemello buono

30 Giugno 2008 di Stefano Olivari

La vittoria della Spagna, su cui avevamo giocato 6 euro a 2,30 (con 4 a copertura sul pareggio) ci ha dato un utile di 3,80 euro che aggiunto a quello parziale di 6,89 e sottratti i 10 che avevano sui cannonieri significa per il nostro scommettitore iperprudente chiudere l’Europeo a più 0,69, partendo da un capitale investito di 20. Un utile netto del 3,45%, come un Bot annuale ma con la non trascurabile differenza di essere stato realizzato in tre settimane. Il vero insegnamento si ha però osservando le scommesse sulle singole partite: dove partendo da 10 euro (poi reinvestiti ogni giorno) in 19 giocate, una per giornata di gara, abbiano realizzato un utile di 10,49, quindi un più 104,9% che fa impressione. Oltretutto avendo sbagliato dal punto di vista sportivo almeno un terzo dei pronostici (e avevamo sempre giocato sui favoriti!): roba da cambiare lavoro. Conclusioni: evitare le giocate multiple, quelle con troppe possibilità (cannonieri, risultato, eccetera), accettare onorevoli sconfitte su quelle antepost invece di andare su ricoperture mostruose. La base di tutto è però che ci siamo divertiti. (pubblicato anche sul Giornale, link: http://www.ilgiornale.it/). Insomma, al nostro gemello buono è andata bene, mentre noi non ricoprendoci con la Spagna in semifinale per puntare alla megavincita (le nostre cifre reali erano di più del decuplo di quanto scritto nella rubrica) ci siamo semirovinati. Non basteranno i 10 euro su Safin vincente a Wimbledon a 50 per farci tornare alla vita…

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