L’inutile bugia di Moratti

26 Maggio 2009 di Stefano Olivari

Sparare una bufala di calciomercato da uno studio televisivo o da un sito come il nostro è più comodo che dare una notizia frutto di una giornata di appostamenti, telefonate ed incontri. L’aspetto triste della vicenda è che chi fa questo lavoro seriamente ha le stesse probabilità di prenderci dell’ultimo cialtrone. Esempio concreto: ieri pomeriggio Jorge Mendes ha detto a mezzo mondo, in via pseudo-confidenziale (un concetto di esclusiva piuttosto biscardiano, visto che lo sono venuti a sapere tutti), che il suo assistito Mourinho aveva prolungato il contratto con l’Inter fino al 2012 (con modalità e retroscena trash che analizzeremo in un prossimo pezzo). Il bravo cronista cosa deve fare? Prendere per buona la dichiarazione interessata di uno che magari vuole forzare la mano di Moratti per spuntare qualcosa in più o chiedere ai diretti interessati? La seconda, di solito. Irreperibile Mourinho, i più motivati fra i giornalisti si sono sottoposti alla solita scontata ‘posta’ sotto gli uffici di Moratti in Galleria De Cristoforis. E in serata sono riusciti finalmente ad incontrare il presidente dell’Inter, che gli ha assicurato che non c’erano e non ci sarebbero stati né adeguamenti né prolungamenti. Insomma, la parola ufficiale di Moratti contro quella ufficiosa dell’entourage di Mourinho: senza credere a nessuno (anche se la tendenza della maggioranza, a ogni latitudine, è stare dalla parte della società), materia per articoli neutri aspettando sviluppi. Piccolo problema: Mourinho fino al 2012 aveva già firmato da parecchie ore, quella di Moratti è stata quindi una bugia senza senso. Qualcuno dello staff gli ha poi ricordato l’importanza dei media: che negli ultimi 14 anni hanno stroncato ogni suo dipendente ma mai lui, sempre ‘grande esperto di calcio internazionale’ (salvo farsi turlupinare dalle cassette, come quasi tutti). Così alle 23 e 2 minuti, a prime edizioni dei giornali ampiamente chiuse, sul sito ufficiale è arrivato un bulgaro comunicato tanto per non far prendere il buco ai propri sostenitori: sì, perchè fra gli omaggiati della bugia c’erano proprio le testate che del morattismo hanno fatto una religione. E che continueranno a praticarla, per motivi diversi, nonostante le umiliazioni.

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