L’esonero di Allegri

19 Settembre 2022 di Stefano Olivari

Non crediamo che Massimiliano Allegri verrà esonerato tanto presto dalla Juventus, anche se l’inizio di stagione è stato disastroso e buona parte dei tifosi bianconeri (di sicuro la maggioranza di chi frequenta i social network) chiede la sua testa. Non è ovviamente questione di soldi, al di là delle battute di Arrivabene, perché i 13 milioni lordi a stagione che costa Allegri (fino al 2025) sono paragonabili a un qualunque acquisto sbagliato e sono addirittura spiccioli rispetto a una mancata qualificazione alla Champions: insomma, non ci sarebbero ostacoli né legali né finanziari. È però chiaro che cacciato Allegri ed essendo di passaggio molti giocatori, su tutti Di Maria, anche per i media più caproni ed asserviti il mirino si sposterebbe su Agnelli, oltre che sui vari Cherubini e Nedved e sullo stesso Arrivabene.

Ovviamente non volevamo parlare di calcio, ma criticare un atteggiamento maggioritario nei tifosi, di tutte le squadre, e quasi unico fra i media: quello di invocare la cacciata dell’allenatore quando le cose vanno male. Non perché chi siede in panchina sia indiscutibile, anzi spesso è soltanto un mestierante con buoni agganci (non è il caso di Allegri, che qualcosa in carriera ha dimostrato), ma perché almeno in Italia è l’unico lavoratore di cui si chiede, spesso si invoca, senza mezzi termini il licenziamento. Come se Allegri chiedesse ai vari editori di cacciare i giornalisti che scrivono sistematicamente stupidaggini o falsità, senza oltretutto nemmeno avere un passato glorioso.

Poi dal divano, ruttando dopo gli highlights della Bundesliga mentre la moglie è fuori con le amiche (traduzione: l’istruttore di pilates) e il figlio sta registrando balletti per TikTok, la considerazione è sempre quella: “Nessuna pietà, gli daranno lo stesso un sacco di soldi”. Sì, la Juventus. E in Serie C? È la stessa cosa, su base localissima anche peggio, altro che la scorta ad Allegri. Alla fine a beneficio del popolo si fanno rotolare alcune teste, ma non sono mai quelle giuste. Senza contare che finora la carriera da allenatore di Montero, la soluzione di emergenza più probabile, è tutt’altro che da predestinato, con giudizi che dipendono dal suo passato di calciatore (questo il ragionamento in stile Gattuso-Mihajlovic: era uno cazzuto, sarà un allenatore cazzuto).

Poi Allegri si può cacciare tranquillamente, siamo ultraliberisti e non siamo preoccupati per il suo futuro: oltretutto è tornato alla Juventus con un atteggiamento presuntuoso che l’Allegri del passato non aveva, o comunque nascondeva con l’ironia. Ma vorremmo vedere la stessa violenza verbale e la stessa richiesta di licenziamento contro il medico che sbaglia tante diagnosi, il giornalista in malafede, l’insegnante assenteista, eccetera.

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