LeBron James e gli avversari di una volta

17 Gennaio 2013 di Stefano Olivari

Le statistiche contano meno delle vittorie e delle emozioni lasciate, quindi in un mondo dove tutto viene spacciato come ‘milestone’ confessiamo la nostra freddezza nei confronti della maggior parte dei record battuti. L’ultimo è della scorsa notte, con LeBron James che contro i Golden State Warriors è diventato il più giovane giocatore della storia NBA a superare quota 20mila punti totali. Ci è riuscito a 28 anni e 17 giorni, contro i 29 e 122 di Kobe Bryant e le età ancora superiori degli altri 36 iscritti al club dei 20mila. Tanto per gradire, nella stessa partita LBJ ha superato anche quota 5mila assist… Considerando le intere carriere, solo altri 12 giocatori hanno al loro attivo 20mila punti e 5mila assist, fra quelli in attività solo Kobe e Garnett. Tutto molto bello, ma anche gonfiato. Perché nella NBA di una volta, diciamo almeno fino alla metà degli anni Novanta, i giocatori entravano nella lega dopo almeno qualche anno di college. Wilt Chamberlain se ne fece 4 a Kansas e solo dopo una incredibile stagione con gli Harlem Globetrotters (!) entrò nella NBA: per arrivare a 20mila punti gli bastarono 499 partite, contro le 726 di LeBron, che nemmeno è dovuto sottostare alla regola dei 19 anni che di fatto impone a quasi tutti almeno un anno a livello universitario. Ma il punto non è nemmeno questo: è che la NBA di Chamberlain, di Robertson, di Jerry West (per citare solo gente che ci ha messo meno partite di James a raggiungere i 20mila) era molto meno seguita, anche limitando il discorso agli Stati Uniti, ma molto più difficile. Nella stagione 1966-67, presa ad esempio non a caso (nel 1967 nacque la ABA e quindi il talento si diluì), le squadre NBA pur disputando una stagione regolare da 81 partite (contro le 82 attuali) erano in totale… 10! 20 in meno di quelle attuali, con un livello medio ovviamente più alto rapportandolo al materiale umano disponibile. In altre parole, le statistiche dell’epoca si riferiscono a  partite giocate contro avversari molto più forti. Senza con questo togliere nulla a LBJ, visto che non è colpa sua se è nato nel 1984.

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