Le tentazioni di Novarello

4 Aprile 2013 di Fabrizio Provera

Il centro sportivo di Novarello è un luogo ideale soprattutto per scacciare le tentazioni dei novelli emuli (posticci e ahinoi pure postumi..) del grande Franco Califano. Novarello è il luogo scelto da Anna Cremascoli, lider maxima della Pallacanestro Cantù, per svernare tutti insieme in vista della delicata trasferta di domenica contro una malconcia Angelico Biella, che tuttavia assume una forte valenza simbolica dopo la sanguinosa sconfitta di Pasquetta contro una Juve Caserta senza soldi, col neo proprietario dileguatosi come il fu partito di Gianfranco Fini nel giorno del Cda cruciale per i destini futuri della società. Tutti a Novarello, insomma, emulando – per noi, fan Indiscreti del grande cinema trash – il ritiro del Borgorosso Football Club di Alberto Sordi, versione Benito Fornaciari, figlio di cotanto padre nostalgico che dilapida le sostanze di famiglia investendole in una società calcistica della provincia emiliana, un paese incrocio fra Brescello, Nonantola, Busseto e Zibello.

Novarello, per evitare che qualche prode giocatore di Cantucky finisca con l’essere beccato – leggenda canturina – da un capo tifoso degli Eagles, mentre uno va al lavoro di mattina (il tifoso) e l’altro rientra da una notte di baldoria (il giocatore). Cose da leggenda di Strapaese, degna di Cantucky, dove se fai queste cose (che succedono e succederanno sempre) può anche succedere che gli spiriti di Boswell, Flowers, Brewer, Marzorati, Riva e Mannion nel loro piccolo s’incazzino, e pure tanto. Tutti a Novarello dunque, per leccarsi le ferite e rimuginare sul rischio – per fortuna scongiurato – delle dimissioni e/o licenziamento di Andrea Trinchieri, il Gregg Popovich di Carimate, il Poeta Guerriero. Coach geniale e dal carattere forse non facile, ma allenatore di tale valore che la Nazionale greca se l’è già scelto, e il prossimo anno- benché sia sotto contratto con Cantù sino al 2014- pare possa sedersi sulla panchina dell’Olympiakos, mica del Gesù Buon Pastore. Trinchieri ci piace e ci è sempre piaciuto: padre americano (diplomatico di vaglia), madre croata, tante lingue parlate,  arrivato alla ribalta dopo aver fatto la gavetta più indiscreta che ci sia. Cioè, in ordine sparso: San Pio X  Milano, Tony  Boutique Magenta, Cremona, Veroli e Soresina, dove il vulcanico presidente Triboldi (la fonte è l’informatissimo Michele Gerevini, memoria del basket cremonese) si incazzò al punto tale che una volta scagliò un cestino contro il coach, nel bel mezzo della partita. Il giorno dopo, Trinchieri va dal presidente con le dimissioni e gli dice: ‘Se non le accetta, da ora in poi non mi deve più rompere i coglioni’.

Ma secondo voi si può cacciare, uno così? Uno che ha disseminato l’Europa di stelle dell’Eurolega o quasi (Micov, Markoishvili, Langford, Shermadini) partendo ogni anno con dei budget irrisori, rispetto alle maggiorenti europee?? Se qualche tifoso canturino ha pensato o caldeggiato la sua cacciata, farebbe bene a seguire il badminton  o il Carimate Basket, quello vero. Intanto il coach se ne sta a Novarello, a impedire che qualche suo giocatore si metta a fare il Califano. Fuori tempo massimo.

Share this article