L’alcol andrebbe proibito?

11 Aprile 2024 di Stefano Olivari

L’alcol fa male? Di più: andrebbe proibito? Non l’alcol in grandi quantità, tutti sanno che distrugge la propria vita e quella degli altri. Ma proprio gli alcolici bevuti in maniera normale o comunque moderata. Lo spunto per questo Di qua o di là divisivo al massimo, un tabù nell’Italia delle presunte eccellenze del territorio (non produciamo più acciaio, ma abbiamo la pizza con il cornicione alto: in caso di guerra ci difenderemo con quello), arriva dalle recenti iniziative in Belgio, che metteranno di fatto l’alcol sullo stesso piano del fumo: non proibito ma sconsigliato, comunque non promosso. Ma anche da un vento culturale che è cambiato: soltanto qualche anno  fa Antonella Viola, uno dei tanti mostri mediatici creati dall’era Covid,  e nemmeno il peggiore (Galli e Burioni hors categorie come il Tourmalet), non avrebbe potuto dire, ed essere anche presa sul serio, che anche un bicchiere ogni tanto fa male.

Insomma, se ne può parlare senza fare i medici di Google ed elencare gli effetti negativi dell’alcol, anche in modica quantità, con la birra che per il suo ruolo sociale può in certi casi fare peggio dei superalcolici. Ma il punto non è secondo noi medico-scientifico, bensì politico: è evidente che proibire o scoraggiare l’uso degli alcolici, non si dice l’abuso, porterebbe ad un numero minore di malattie (e quindi di costi per la collettività) e a meno morti e feriti sulle strade, per non dire di violenze familiari e non. Che l’alcol in qualche modo alteri i comportamenti è ovvio. Ma siamo pronti ad accettare l’ennesima proibizione-imposizione, sempre per un presunto ‘nostro bene’?

Non è una domanda retorica, perché proprio l’era Covid ha dimostrato che gente come Conte e Speranza, non si dice Hitler o Stalin, può imporre qualsiasi cosa ad una popolazione conformista, informata da media pecoronissimi, che subito interiorizza cosa è ‘giusto’ e cosa è ‘sbagliato’. Questo, ripetiamo, al di là del merito delle questioni specifiche, che nel caso dell’alcol divide anche noi stessi: personalmente beviamo un bicchiere di qualcosa di alcolico quasi ogni giorno, o meglio, ogni sera, ma siamo convinti che dalla proibizione totale dell’alcol la società avrebbe soltanto benefici. E del resto il proibizionismo negli Stati Uniti dal 1920 al 1933 aveva obbiettivi sociali, non medici e tanto meno etici. Di qua o di là complesso, in cui si intersecano diversi piani, anche quello religioso visto che seriamente qualcuno propone di inserire festività islamiche nel calendario: proibire l’alcol, in prospettiva, o no?

stefano@indiscreto.net 

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