Basket

La leggenda dei sopravvissuti

Fabrizio Provera 22/02/2013

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Vigilia di Cantù-Varese, stracittadina di pallacanestro pedemontana che profuma di epica del cesto. La partita si gioca domenica sera in diretta Tv alle 20, nel catino del PalaGladiatori a Desio, verosimilmente pieno di tifosi vocianti e surriscaldati, ma senza i supporter varesini (il famigerato Osservatorio ha vietato la trasferta), il che ci spiace non poco. Sarebbe stato uno scontro di vertice se Cantucky non si fosse vistosamente appannata nelle ultime settimane, invece sarà uno scontro la ormai non più sorprendente capolista ed una formazione che lotta per un posto tra le prime quattro.

La squadra di Andrea Trinchieri attraversa un momento alquanto delicato, tra lo smarrimento del dopo Markoishvili e la ricerca di una continuità che sino adesso è la grande chimera di stagione: se pensiamo alle vittorie contro Fenerbahce, Real Madrid, Banco Sardegna o Milano, contro Siena in Supercoppa, ci vien da pensare ad una legittima pretendente al titolo. Se invece riflettiamo sulla sequela di sconfitte in zona Cesarini, l’ultima domenica a Brindisi, sorge più d’un dubbio sulla tenuta- soprattutto mentale- della in effetti molto giovane e molto rinnovata Cantucky ultima versione. Un peccato, specie per Fox Town, sponsor svizzero-ticinese che ha scelto di comparire sulle maglie canturine dopo la dipartita di Chebolletta; un peccato perché proprio in queste settimane stanno maturando le condizioni per l’arrivo di un importante sponsor internazionale del settore tecnologico, ennesimo miracolo della gestione Cremascoli.

A Cantucky si contrappone una Varese che teme già di perdere il prossimo anno, per ragioni di limitato budget, i pezzi pregiati come Banks, Dunston o Green, ingaggiati per un tozzo di pane in estate ed ora vicini a ingaggi inarrivabili, specie per una società che ha azzeccato la formula gestionale (il Consorzio), ma che non fa neppure mezzo passo più lungo della gamba. Per trovare nuova linfa e nuovi sponsor, Varese sta perfezionando uno dei progetti più interessanti che ci sia capitato sotto il naso negli ultimi tempi: Vareseleggenda, un portale Internet ideato dal solito, geniale Gianmarcia Vacirca e dal team societario, uno spazio virtuale dedicato alla grandezza della Varese di Morse, Raga, Yelverton, Ossola, Bisson, del professor Aza Nikolic, del commendator Giovanni Borghi. La grandezza passata come elemento di stimolo per il presente, un incentivo capace di ridestare l’attenzione (del pubblico e degli sponsor). Ci sembra un’iniziativa azzeccata, presto on line (www.vareseleggenda.it), soprattutto dopo aver letto l’allarme di Luca Chiabotti sulla possibile scomparsa di 5 società di serie A dal prossimo anno: Biella, Pesaro, Montegranaro, Caserta e Avellino. Chissà se siamo arrivati al punto più basso e difficile, per il secondo sport italico. Potrebbero giungere anche tempi peggiori. Senza dubbio, da una crisi così acuta se ne esce con energia, ritmo ed inventiva. E con quello che partite come Cantù-Varese sanno ancora trasmettere.

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