Il servizio di Rocco Siffredi

16 Ottobre 2007 di Stefano Olivari

A volte tenere una rubrica settimanale può essere una piccola – seppure molto piacevole – fatica. A volte invece viene tutto facile e di questo ringraziamo di cuore il direttore della comunicazione della Federtennis Giancarlo Baccini che nel suo ruolo si è dimostrato davvero un maestro. Dopo aver insultato qua e là i giornalisti non allineati al regime, ora è passato ai frequentatori non allineati del suo blog. Sul quale non è possibile confutare, secondo la democrazia che vige in Fit. Una prova? Ecco il “carteggio” dal titolo “Eh, sì… l’Italia è in crisi” sul diario on line del sito (pubblico) della federazione (pubblica). Leggere per credere.
Baccini: “Per la serie “Il tennis italiano è in crisi”, la vittoria di Flavia Pennetta a Bangkok ha portato a tre il numero delle giocatrici azzurre capaci di vincere un torneo WTA nella stessa stagione (c’erano già riuscite la Vinci a Bogotà e la Schiavone a Bad Gastein). Si tratta di un record storico eguagliato, perché soltanto nel 1990 si era verificato un evento simile, grazie a Reggi, Cecchini e Bonsignori. Sempre a causa della crisi del tennis italiano, una quarta azzurra, Mara Santangelo, quest’anno ha vinto il titolo di doppio al Roland Garros e al Foro Italico, mentre tre juniores azzurri hanno conquistato titoli del Grande Slam di categoria, tutti in doppio: Trevisan a Parigi e Fabbiano-Lopez a Wimbledon. Ah, dimenticavo: la squadra di Fed Cup si è laureata vicecampione del mondo… Eh, sì. Le cose non sono mai andate peggio!” Commento firmato Rocsif: “baccì’…quando sei arrivato tu in federazione avevamo due a ridosso delle prime dieci. Non tirare fuori i numeri solo quando ti conviene”. Risposta di Baccini: “Caro “rocsif” (acronimo di Rocco Siffredi? uno psicanalista avrebbe molto da dire su qualcuno che si sceglie un nickname del genere…), qui sei tu che devi prepararti prima di tirare fuori i numeri o, in alternativa, imparare a fare i conti. Quando sono arrivato io in FIT – gennaio 2001 – nella classifica WTA la miglior italiana era Tathiana Garbin, numero 39, seguita da Silvia Farina (63), Rita Grande (78), Francesca Schiavone (80) e Giulia Casoni (91). In totale, cinque fra le Top 100. Oggi sono otto, di cui quattro fra le Top 40, cioè meglio o pari alla migliore di allora. E inoltre non eravamo né campioni né vicempioni del mondo a squadre come adesso. Se poi vogliamo parlare pure dei maschi, allora avevamo due Top 100 (Pozzi 43 e Sanguinetti 65) e oggi il doppio: quattro (di cui uno meglio e uno ugualmente piazzati del più bravo di allora). Evidentemente rocsif conta alla rovescia: ecco perché, temo per lui, si è illuso di potersi paragonare a Rocco Siffredi via nickname…”.
A questo punto, senza dimenticare di fare i complimenti a Flavia Pennetta, non resta che pensarci su: avevamo tante cose da dire, argomenti di attualità da trattare, partendo dalle scommesse e arrivando al buon torneo di Seppi. Ma così restiamo spiazzati e ci fermiamo una settimana a meditare. Su come imparare e fare comunicazione, naturalmente.

Marco Lombardo
marcopietro.lombardo@ilgiornale.it

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