Il mito del banco sbancato

31 Marzo 2010 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
Le scommesse a lungo termine, come quella sulla vincente del campionato, sono sempre state poco considerate da chi scrive di questa materia. ‘Roba da tifosi, atti di fede’, così vengono di solito archiviate. Eppure sulla storia del calcio hanno avuto un’influenza senz’altro maggiore rispetto alle quote delle singole partite.
Prendiamo ad esempio la Roma scudettata, che la scorsa estate si poteva giocare a 20 e subito dopo l’addio di Spalletti addirittura a 50, per non parlare della quota 200 toccata su alcuni siti dopo le prime dieci partite della stagione. E’ quindi inevitabile che fra poco scatti il ritornello sui bookmaker che tiferebbero contro la Roma perché avrebbero paura di essere sbancati, situazione che dal punto vista matematico è improbabile. Per essere sbancati dagli scommettitori estivi i bookmaker in quei frangenti avrebbero dovuto raccogliere più del 5% (100 diviso 20) del totale del gioco sulla Roma, cosa che stando ai dati in nostro possesso non è avvenuta. Ed è improbabile che dopo la partenza di Spalletti per la Russia più del 2% (100 diviso 50) del totale delle scommesse sullo scudetto sia confluito sui giallorossi. Insomma, quando si riferisce a scommesse improbabili questo del banco sbancato è un falso mito. Mentre è paradossalmente più fondato quando si riferisce a scommesse logiche. Esempio, oggi la Roma scudettata è offerta a 3,00. Se il 90% dei giocatori di oggi la scegliesse (contro il 33% auspicato dai bookmaker) e poi Ranieri vincesse davvero il campionato i vari banchi avrebbero davvero seri problemi.
(pubblicato sul Giornale di ieri)

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