Basket

Il limite di Trinchieri e l’ultima di Pianigiani

Fabrizio Provera 12/12/2012

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“Prestazioni come questa dimostrano una sola cosa: che esiste un limite, un senso del limite, oltre il quale la nostra squadra e i miei giocatori ogni tanto riescono ad andare”. Parola di Andrea Trinchieri, il Gregg Popovich di Carimate e Figino Serenza, dopo la vittoria della Mapooro Cantù contro il Fenerbahce di Simone Pianigiani, nel girone di andata dell’Eurolega. Parole sagge, evocatrici, come spesso accade al coach di Cantucky; parole che calzano alla perfezione alla vigilia di quella che – comunque vada – sarà l’ultima partita per uno dei due coach. Per Trinchieri non sarebbe affatto un dramma, del resto Cantucky ha un budget largamente inferiore a tutti o quasi i competitor europei (tranne l’Olimpia Lubiana, in Eurolega con 1 milione di euro; non ditelo a Proli..), poi ha già ottenuto la sua vittoria personale qualificandosi al girone principale e battendo corazzate come il Real Madrid, con una prestazione che ha dimostrato la fondatezza del credo indiscreto su Cantucky: Marzorati, Riva, Della Fiori, Bianchini, Taurisano, Aldo Allievi e molti altri non sono diventati grandi per caso, nella piccola ma già leggendaria Cantù.

Simone Pianigiani, con in mano una corazzata anticiclica, ricchissima e financo un po’ sciupona (ma l’avete letto bene, il roster del Fenerbahce???), passa un momento delicatissimo: ieri il sito Sportando ha diffuso voci circa un suo possibile esonero in caso di sconfitta, subito smentite dal General Manager dei turchi (ahi ahi). Diciamo che Cantucky ha 1 possibilità su 100 di uscire vincente, domani sera, dall’arena-catino di Istanbul: a noi basterebbe che la banda Trinchieri, in terra turca, riscoprisse ancora una volta il senso del limite andando in direzione contraria rispetto al pronostico, e coltivando la consapevolezza dell’esistenza dei limiti materiali e tecnici di ognuno. Risvegliare in se stessi il senso del limite coincide con il percepire la vera entità della nostra forza.

Senso del limite e senso della possibilità riflettono due consapevolezze profonde che non sono, come può sembrare a una prima analisi, in contraddizione tra di loro; i limiti materiali di ogni giocatore non limitano il senso della possibilità, in quanto la progettualità del giocatore è basata sulla creazione di un valore (non esclusivamente materiale), che va spesso oltre le proprie possibilità. E allora proviamoci, nobili villanti canturini, tanto domenica c’è l’All Star Game e si riposa. Vogliamo che ogni singola goccia di potenziale sudore, e se occorre anche qualcuna di sangue, rimanga per sempre sul parquet turco, a futura e imperitura memoria. Vogliamo la gloria, che magari non sarà vittoria, ma almeno proviamoci sino in fondo.

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