Soccer, il calcio elettronico della Mattel

30 Gennaio 2021 di Paolo Morati

Nel 1978 Mattel Electronics lanciò un gioco tascabile di grande successo. Di plastica marrone, con uno schermo su cui si spostavano dei led rossi, incorniciato dal disegno di una metà campo da calcio, Soccer (questo il nome, ovviamente americano) entrò subito tra i nostri preferiti per delle sfide all’ultimo goal. Certo inizialmente ci voleva un po’ di fantasia a immaginare una partita (una variante dello stesso schema era del resto usata per il basket, con una cornice diversa), ma la soddisfazione di ascoltare quel particolare jingle ogni volta che si segnava era (ed è tutt’ora) impagabile. Con una logica di gioco rapida e senza le complicate ‘skill’ che oggi dominano i videogiochi.

Nel dettaglio, il Soccer di Mattel Electronics (ne uscì un sequel a campo intero l’anno dopo) consentiva di sfidarsi in due impersonando la squadra di casa e quella ospite in tempi di 4 minuti ciascuno. Due le velocità e quindi due i livelli di difficoltà. Con le frecce si spostava un led più luminoso dei cinque difensori in campo, cercando di fare goal a un portiere che si muoveva al doppio della velocità dei suoi compagni. Non appena si vedeva uno spazio libero, si calciava con il tasto del pallone, con a disposizione 54 secondi per azione.

Leggendo il manuale si scopriva che il computer muoveva due difensori in modo casuale nelle rispettive zone di gioco mentre gli altri tre si posizionavano in un punto di mezzo tra l’attaccante e la porta. Se la palla veniva intercettata dai difensori si poteva cercare di riconquistarla per un nuovo tentativo, in caso di parata si cambiava invece di turno, con una ‘ripartenza’ dalla difesa (anzi dal centrocampo….). Insomma, immediato e basico, ma non così lontano dal calcio vero. Pila da 9 volt a parte.

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