I pantaloncini da tennis di Mike D’Antoni

Nella puntata precedente abbiamo archiviato il 1977. Ma no, alt, forse mi sto dimenticando qualcuno. Vabbè, diciamo che l’ho lasciato in fondo apposta. Era un pomeriggio qualunque (o forse no…) ed al Palalido centinaia di persone speranzose (io ero tra quelle) si diedero appuntamento per assistere al provino di un ragazzotto ex ABA e NBA con un passato non certamente degno di menzione. L’opinione corrente era che ci fossero fondate possibilità di trovarsi di fronte all’ennesima pippa, opinione rafforzata dal fatto che il ragazzo si presentò sul parquet in pantaloncini da tennis. Bastarono però pochi minuti di un banalissimo 5 vs 5 per fugare ogni dubbio. Il ragazzo passava la palla come non avevo mai visto fare a nessun altro in vita mia, spostava la palla di lato e poi frustava col polso passaggi fulminanti agli increduli compagni. Ricordo che rimasi estasiato dalla facilità con cui serviva il centro, sia in movimento che in post basso. La metteva raramente, ma ciò nonostante avemmo tutti la netta sensazione di trovarci di fronte a qualcosa di veramente unico. Il suo nome era MIKE D’ANTONI…ed il suo impatto sul nostro basket andò ben oltre il decennio in questione. Mani rapidissime che gli permettevano di rubare palloni a valanga. Ed il controllo di palla ?!?…chi non si ricorda di Mike che ammazza il cronometro palleggiando in giro per il campo inseguito da avversari impotenti ?…avesse avuto un tiro da fuori anche a inizio carriera, la NBA se lo sarebbe tenuto stretto. Da noi crebbe molto, aggiungendo anche una dimensione offensiva al suo gioco. Protagonista assoluto delle vittorie di Milano negli anni 80. Tra i miei memorabilia, oltre a due figurine in maglia KC Kings, conservo un game program di Kansas City del 74-75 con Archibald in copertina. Il game program è di una partita contro i Sixers e il proprietario originale tenne lo score, Mike ne mise 10, probabilmente una delle migliori partite della sua carriera made in USA.

Stefano Micolitti
smicoli@tin.it