Forum di fantasmi

30 Ottobre 2012 di Oscar Eleni

Oscar Eleni da Cao Changdi, la casa studio pechinese dell’artista dissidente cinese Ai Weiwei, fra telecamere e opere bellissime, fra spie e manigoldi, fra cani e gatti che illuminano la vita della Fake Design, falsi disegni, per far sapere al genio che ha pensato il famoso Nido olimpico per i Giochi 2008, che anche da noi sei monitorato se vai contro chi pensa di aver fabbricato il vapore, che devi fare gli auguri di nascosto per il compleanno a Tony Cappellari colpevole di aver guidato l’ultima vera grande Olimpia con Peterson,  con addosso una candidatura per il consiglio federale che, conoscendo l’ambiente, lo brucerà ancora prima di uscire dalla casa degli spettri dove Gianni Petrucci sta costruendo il suo nuovo governo per un basket che vada oltre il muro di cinta della città proibita dove il calcio prepara la notte dell’inferno per Juventus-Inter. Fuori dalla gabbia prigione dove vorrebbero tenerti, guai avvicinare i giocatori, vederli lavorare sul serio, guai protestare se ti mettono davanti al tavolo dove lavori gli invitati da lor signori, i sosia delle scimmie nasone, gli sgommati che si fanno fotografare con le bionde e le brune, con i calciatori di passaggio, con le maschere  del nuovo che non avanza.

Fuori, nel freddo, per battere le mani anche al basket rosicchiato di casa Italia, perché una partita come Varese-Cantù, anche se nella cornice di un palazzo storico purtroppo superato dal tempo, concilia, fa divertire, ci dice che qualcosa accade e non è soltanto il solito Bounty che sprofonda in North Carolina schiaffeggiato dall’uragano Sandy come fece il capitano Christian con il feroce comandante dalla frusta facile. A Varese godono, a Sassari stragodono e si divertono come dice il presidente Sardara che se la ride quando vede gli avversari lasciati indietro che mandano spie per capire dove ha trovato i soldi, ma, soprattutto, come ha fatto a convincere i cugini Diener che non esiste pesce migliore di quello che servono i ristoratori sassaresi, carne più buona di quella che mangeranno i giocatori del Siviglia e poi delle altre avversarie europee schivate con fastidio da altre italiane che pure avevano il diritto, ma che, furbe loro, hanno fatto sapere di rimetterci sempre e soltanto quattrini. Sassari  e l’urlo di Conan Sacchetti, di cui siamo orgogliosamente i sosia anche se lui ingrassa e noi deperiamo, ma lui vince, ha già vinto con il  cinque su cinque anche se dovesse andare male tutto per accumulo di veleno e fatica nel doppio impegno.

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