Fiorentina a Prandelli

9 Novembre 2020 di Indiscreto

Cesare Prandelli torna ad essere l’allenatore della Fiorentina, ad oltre dieci anni da quando lasciò la panchina della squadra viola per guidare la Nazionale. Rocco Commisso ha esonerato Iachini, mentre scriviamo queste righe non ancora ufficialmente, un tecnico che non gli è mai piaciuto anche se non è che l’avesse ereditato dai Della Valle, visto nel dicembre 2019 al posto di Montella ce lo aveva messo lui, sia pure mal consigliato.

Al di là delle eventuali colpe di Iachini, che la scorsa estate era stato confermato senza troppa convinzione e con il sospetto che servisse un aziendalista ad avallare le cessioni eccellenti (ma alla fine se ne è andato solo Chiesa, per sua volontà), la notizia è che alla Fiorentina torni un grandissimo personaggio del calcio italiano, apprezzato oltre i risultati. Che comunque nel suo quinquennio viola ci sono stati, la qualificazione alla Champions League su tutti. Torna alla Fiorentina, ma non a Firenze visto che a Firenze già ci viveva insieme alla seconda moglie.

Prandelli ha allenato la Fiorentina dal 2005 al 2010, sfiorando la Champions League in due occasioni e arrivandoci effettivamente nella sua ultima stagione, superando il girone e perdendo negli ottavi di finale dal Bayern Monaco. Poi ha fatto bene come commissario tecnico, riportando amore per la Nazionale, un po’ il clima che sta provando a ricreare Mancini, e arrivando anche alla finale di Euro 2012. La spedizione mondiale del 2014 necessiterebbe di un libro per distribuire meglio le colpe (era già iniziata l’era degli ‘uomini veri’), ma certo è che da allora Prandelli nelle poche occasioni in cui si è rimesso in gioco ha fatto male.

Prandelli è bollito? Finalmente una domanda degna di Indiscreto. La risposta non dipende dall’età e nemmeno dal cervello, anzi un allenatore di 63 dovrebbe saperne in teoria più di uno di 53, ma dal fuoco che si ha dentro. E quello di Prandelli si è secondo noi spento a Natal, sul gol di Godin all’Italia in dieci per l’espulsione di Marchisio e con Cassano rimasto unica punta. Questo non significa non poter arrivare settimi o ottavi con una rosa come quella viola.

Share this article