Dal Commodore 64 al Nintendo, l’era del retrogaming

2 Novembre 2017 di Indiscreto

Nintendo Classic Mini, Sega Genesis Flashback, C64 Mini, Atari Flashback. La nostalgia fa vendere qualsiasi prodotto, dai libri ai vestiti, ma nel caso del retrogaming, tendenza degli ultimi anni che negli ultimi mesi è diventata quasi una mania, c’è qualcosa in più. E questo qualcosa è abbastanza evidente: i giochi di oggi, per PS4 o Xbox, sono bellissimi e in quei pochi che pratichiamo (su tutti PES) facciamo cose inimmaginabili sia ai nostri tempi (la nostra prima console è stata il Ping-O-Tronic, si parla del 1977…) sia all’inizio dell’era Playstation, però hanno un problema enorme. Sono troppo difficili e pesanti, a livello pratico e soprattutto teorico.

A noi bambini di una volta, ma anche a molti bambini di oggi, interessa soprattutto giocare e non vogliamo competere online con un altro come noi in Thailandia, entrare in modalità carriera, mettere in pausa e poi riprendere partite che diventino quasi delle seconde vite. Soprattutto non ce ne frega niente della narrazione e della trama, ormai dilagante anche negli sparatutto più insulsi. Per questo siamo convinti che i prodotti in fase di lancio avranno un notevole successo. Il mini NES della Nintendo ha 30 giochi classici preinstallati, da Donkey Kong a Street Fighter 2, e la stessa linea della semplicità è seguita anche dagli altri: il Flashback di Atari ne ha 120 (cioè Space Invaders e altri 119…), il Genesis (dove Genesis altro non è che il nostro amato Mega Drive con cui abbiamo iniziato gli anni Novanta) Flashback della Sega ne ha 85, da Mortal Kombat in giù, mentre il C64 uscirà fra qualche mese e di giochi ne avrà… 64. Come fascia di prezzo siamo per tutti in zona 80-90 euro, cosa che di sicuro potrà coinvolgere anche i più giovani.

La profonda riflessione nata mentre cercavamo di capire come fare i cross in PES 2018 (si possono differenziare come traiettoria, ma ancora non ci siamo) è in ogni caso questa: il mercato della nostalgia è già stato in parte soddisfatto dagli emulatori e dal fatto che molti noi ancora giochino con le vecchie console originali (noi lo facciamo con l’Intellivision, più raramente con il Mega Drive), mentre non lo è quello della richiesta di semplicità e immediatezza. Che è del giocatore occasionale (si pensi alle donne e a come vengono escluse in un certo tipo di serata) ma anche di quello appassionato. Il retrogaming riserverà sorprese.

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