logo

Calcio

Applausi per Strama

Dominique Antognoni 06/05/2013

article-post

Vedere Stramaccioni sorridente, fiducioso, rilassato e contento dà sui nervi non solo al tifoso interista (visto che va di moda il coming out, la nostra squadra del cuore è da sempre la Steaua Bucarest) ma a qualsiasi persona moderatamente capace di intendere e di volere. Nella conferenza stampa pre Napoli ci pareva di assistere ad un film, ad un certo punto speravamo di essere su Cinema Comedy e invece eravamo su Sky Sport 24. Il pacioso Strama quasi gongolava: anzi, sognava, già proiettato nel futuro, morbido e vellutato. Raccontava, raccontava, raccontava, come se fosse tutto una meraviglia, come se le sconfitte una dietro l’altra non lo riguardassero.

Nel frattempo l’Inter è ottava, ha perso un numero di partite che è meglio non ricordare. Record negativo in era Moratti, 14 e mancano ancora 3 gare, per cui nessun dubbio, arriverà almeno a 15 se non 16. Auguri. Lui parla della prossima stagione, del 4-3-3, come se quest’anno avessimo scherzato, manco fosse stata la pre season. Gli infortuni, siamo seri, non c’entrano molto con il gioco misero e la classifica. Milito è stato il primo big a farsi male (Samuel non era proprio un problema sostituirlo), ma eravamo a metà febbraio e a quel punto l’Inter aveva simpaticamente perso a Parma, Bergamo, Siena, Udine e in casa non era stata in grado di superare il Cagliari, il Genoa e il Torino. Il gioco era già lento e molle, senza idee e personalità. Quello che sorprende è che nessun giornalista presente si sia alzato a chiedere “Scusi, ma cosa c’è da sorridere, lei ha portato l’Inter indietro di vent’anni, dai tempi di Marini non si vedeva uno scempio del genere e invece di nascondersi per la vergogna ci parla allegramente del suo futuro all’Inter. Ma come pensa di essere confermato dopo aver perso 13 volte in 34 gare? “. Questo sabato.

Domenica sera idem: lui che sostiene di aver giocato perfino meglio di quanto potesse fare la squadra, come se allenasse il Concordia Chiajna oppure il Ceske Budejovice. Avete presente quegli allenatori dell’Est che ne beccano tre ma sono felici di aver fatto una bella figura contro un avversario importante? Ecco, Strama è così. Domande scomode, del tipo “Senta, non le pare di esagerare e di non essere adatto ad allenare l’Inter?”. Invece no, tutti allegri assieme a lui, tutti a parlare della sua morbidezza e della sua fiducia per il futuro. Mancava facessero il trenino e cantare pepeeepepepepeepeee, ma non disperiamo: mancano tre partite, arriveranno pure le trombette. Nessuno a chiedere come mai la Fiorentina, con 17 nuovi calciatori più il tecnico, riesce a giocare un calcio formidabile avendo otto punti in più e come sia possibile che l’Udinese, dopo aver venduto perfino i magazzinieri, sia davanti di quattro. Se vogliamo proprio infierire, allora il Catania è due lunghezze dietro.

Vogliamo continuare? Tranquilli, si può, ma sui giornali si sentirà parlare del futuro radioso di Strama e del suo 4-3-3. Solo un folle darebbe un’altra possibilità ad uno così. Se il calcio ha un senso allora Strama l’anno prossimo deve sperare nella chiamata del Terek Grozny oppure il Metalist Kharkiv, dove si guadagna benissimo e ha un valore il fatto di essersi seduti sulla panchina dell’Inter. Invece no, si insiste con il dire che sarà ancora all’Inter, che l’anno prossimo arriveranno dei rinforzi, dimenticando le chiamate disperate di Moratti a Lucescu e non si sa a quanti altri. Dovessimo scommettere sulla sua permanenza, punteremmo sul no anche se abbiamo letto delle riconferme ormai quotidiane di Moratti (si vede che gli altri allenatori li chiama per affidargli la Primavera). Però forse è solo un augurio per gli interisti. Nel frattempo Strama é contento, fischietta e pensa al futuro. Come dice lo slogan della catena alberghiera Sofitel, La vie est magnifique.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Il Muro del Calcio 2024-25

    Lo spazio per i vostri e nostri interventi sullo sport più amato dagli italiani, quello dove tutti possono avere il loro quarto d’ora di competenza. O meglio, quasi tutti…

  • preview

    Ducadam il tedesco

    La morte di Helmut Duckadam ci ha colpito per tanti motivi e fra questi anche il fatto che nella nostra testa è sempre stato Ducadam, con la rumenizzazione di un cognome tedesco che poi con la fine dell’era Ceausescu sarebbe stata rivista. Dell’importanza sportiva dell’eroe di Siviglia abbiamo già scritto sul Guerin Sportivo, sottolineando che […]

  • preview

    Gravina o Del Piero

    Gabriele Gravina o Alessandro Del Piero? Non è, come sembra, un sondaggio da 0 a 100 e nemmeno un pretesto per parlare di politica sportiva: dopo l’annuncio della ricandidatura fatto oggi in un’intervista al Corriere della Sera (firmata da tre giornalisti!), la rielezione di Gravina il prossimo 3 febbraio è sicura: del resto ha dalla […]

  • preview

    Adani o Di Gennaro

    Daniele Adani o Antonio Di Gennaro? Il Di qua o di là torna con un tema divisivo al massimo grado, cioè il modo in cui si deve o può parlare di calcio. Lo spunto arriva dall’intervista di Ivan Zazzaroni a Antonio Di Gennaro, pubblicata sul Corriere dello Sport di oggi. Tanti gli argomenti toccati dall’ex […]

  • preview

    Tra gioco e sport: i calciatori e la loro passione per il gioco d’azzardo

    Il mondo del calcio è da sempre un universo affascinante, popolato da talenti straordinari e storie di successi che catturano l’immaginazione di milioni di tifosi. Ma dietro le scintillanti luci degli stadi e i trionfi sul campo, si cela anche un tema meno discusso, ma altrettanto intrigante: il legame tra i calciatori e il gioco […]

  • preview

    Fumagalli come Torricelli?

    Tommaso Fumagalli come Moreno Torricelli? Non per il ruolo, attaccante contro difensore, ma per la favola di cui potrebbe essere protagonista il ventiquattrenne di Bellinzago, una favola che ci sta davvero appassionando: dalla Terza categoria alla Serie B, con realistiche speranze di salire ulteriormente di livello. Una storia molto simile a quella appunto di Torricelli, […]

  • preview

    Juventus Museum, lo spazio espositivo è tra i più visitati

    Il calcio non si ferma mai al solo campo da gioco, e questo lo dimostra anche il crescente interesse per i musei legati al mondo sportivo. Tra le istituzioni culturali più visitate di Torino nel 2023 figura infatti lo Juventus Museum, che ha raccolto 148.703 spettatori, entrando nella top ten dei musei più frequentati della […]

  • preview

    Il peggior Pallone d’Oro della storia

    Chi è il peggior Pallone d’Oro della storia? Non Rodri, almeno secondo noi, eppure non soltanto a Florentino Perez sembra che lo spagnolo abbia usurpato il trono che per diritto woke-Real sarebbe dovuto andare a Vinicius, a sua volta descritto da molti come uno Suazo con il marketing. Certo è che chi guarda a questo […]

  • preview

    Chi allenerà Mancini

    Quale squadra può allenare adesso Roberto Mancini? Da sempre, da ben prima di conoscere Franco Rossi (fra poco saranno 11 anni che è morto e abbiamo sempre meno persone con cui ricordarlo), che ci introdusse nel suo mondo al di là delle vicende sportive, abbiamo una simpatia per Mancini: se si potesse scrivere la verità […]

  • preview

    Le dimissioni di Moratti

    La vera fine dell’era Moratti all’Inter è esattamente di dieci anni fa, il 23 ottobre 2014, quando Massimo Moratti si dimise dalla carica di presidente onorario del club nerazzurro preso in mano 19 anni prima. Dimissioni che arrivarono circa un anno dopo la vendita del 70% delle azioni a Erick Thohir e due anni prima […]