A quanti mesi si può abortire

27 Giugno 2022 di Stefano Olivari

Gli Stati Uniti hanno abolito la possibilità di abortire. Questo il grezzo messaggio veicolato dal giornalista collettivo, che tante reazioni ha scatenato in tutto il mondo: niente di strano, un’arma di distrazione di massa non troppo diversa dai ritorni di Lukaku e Pogba, sia pure basata su questioni più serie. Ma nello specifico la Corte Suprema ha soltanto eliminato la difesa costituzionale del diritto all’aborto, annullando la sentenza Roe vcontro Wade del 1973 e quindi lasciando la scelta ai parlamenti dei singoli stati.

Ancora più nello specifico, la materia del contendere era la legge del Mississippi che vieta l’aborto dopo 15 settimane di gravidanza, cioè quasi 4 mesi. Da ricordare che la nostra legge 194 consente in Italia l’interruzione di gravidanza fino ai 3 mesi, e dopo i 3 mesi soltanto in casi particolari, come il pericolo di vita per la donna o malformazioni del feto. In una logica abortista la vituperata legge del Mississippi è quindi più ‘avanzata’ di quella italiana. Insomma, non c’è motivo per cui un italiano, e nemmeno uno statunitense, debba preoccuparsi del diritto di abortire.

Ma al di là dell’attualità rimane una domanda che riguarda tutti noi che non siamo né religiosi né ultras del politicamente corretto: a quanti mesi si più parlare di essere umano vivente? In fase embrionale, dopo un mese, dopo tre mesi come in Italia, dopo quattro come in Mississippi, dopo sei come nelle interpretazioni estreme del Roe contro Wade? Ci sembra che la questione sia tutta qui, al di là della politica, della religione, della morale e di tutte queste cose: se uno è una persona si tratta di omicidio, per quanto legalizzato, se non lo è non si capisce dove stia il problema.

Le nostre domande sono evidentemente ingenue, perché sulla materia si sono confrontati migliaia di di filosofi, oltre che di medici, e stabilire una ‘soglia’ è sempre arbitrario. La formazione del sistema nervoso? Indirettamente la legge italiana tiene conto di questo parametro. Di certo una legge, soprattutto in una materia come questa, deve stabilire un confine.

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