A qualcuno rispondeva

12 Gennaio 2009 di Stefano Olivari

Luciano Moggi, cosa pensa della sentenza che l’ha condannata a un anno e sei mesi per violenza priva­ta, ma l’ha prosciolta dal­l’accusa di associazione a delinquere?
«Io me lo aspettavo. Mi aspet­tavo questa sentenza. Mi di­spiace soltanto per mio figlio Alessandro che c’è rimasto male. Ma è una sentenza pa­radossola e per me è stata pre­sa per dare un contentino al pm Palamara. D’altra parte dopo l’entità delle richieste, non potevano smontare tutto. E’ caduto il masso, ma almeno un mattone doveva rimanere. Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da farsi una grande risata…» Qual è l’aspetto così diver­tente?«Parliamo delle motivazioni. Io sono stato condannato per violenza privata nei confronti di due giocatori: Amoruso e Blasi. Vogliamo parlare di Blasi?»
Parliamone.
«Arriva alla Juventus dopo 8 mesi di squalifica e ai primi di luglio inizia ad allenarsi. A fi­ne luglio mi chiama il suo pro­curatore Antonelli a chieder­mi un prolungamento del con­tratto e un aumento. A parte il fatto che non sapevo neppure che Antonelli fosse diventato il suo agente, perché nei docu­menti della società era stato scritto diversamente, ma la cosa non mi va giù. Vado da Blasi e gli dico: non farmi chia­mare dal tuo procuratore per chiedere l’aumento, meritate­lo sul campo e vedrai che ti verrà dato. E infatti, dopo 27 presenze, pochissime partite saltate e una buona stagione, il contratto di Blasi fu ritocca­to e allungato. Ma il fatto di avergli detto: meritati l’au­mento e non farmi chiamare dal tuo procuratore è conside­rato violenza privata. Ve ne rendete conto? Allora nessuno può più fare il dirigente in Ita­lia. Qualcunque dirigente che fa l’interesse della sua società risponderebbe come me, ora stia attento! Rischia un anno e sei mesi».
E la questione legata ad Amoruso?
«Ancelotti viene da me e mi di­ce: cediamo Amoruso, non mi serve. Allora io convoco Amo­ruso, che per inciso dalla Ju­ventus ha incassato 14 miliar­di di lire, e gli spiego la situa­zione. Lui non vuole lasciare la Juventus, anche perché qui poteva prendere i premi per la Champions, lo scudetto o altri successi, allora gli dico: guar­da che se rimani te ne vai in tribuna. E così mi becco la con­danna per violenza privata. Capito l’assurdità? Allora di­cano pure che un dirigente de­ve sperperare i soldi della sua società. O dicano che i calcia­tori sono gli unici che possono comandare. Praticamente la sentenza stabilisce questo. Stiano attenti gli altri dirigen­ti! Anche all’estero, perché mi sembra che Benitez si sia comportato allo stesso modo con Pennant. Magari condan­nano pure lui…».
E ora?
«Queste accuse non reggeran­no in appello. Il processo di se­condo grado non saranno i tempi supplementari di que­sta vicenda. Lì andiamo al gol­den gol. Ma dopo questa sen­tenza mi aspetto che direttori sportivi e società di calcio in­sorgano perché tutti potrebbe­ro essere accusati di violenza privata. Se la Lega e le società non fan­no sentire la loro voce può es­sere la fine di un modo di am­ministrare le società di calcio. Spero che nessuno sottovalu­ti la portata di queste senten­za ».
(Fonte: intervista di Guido Vaciago a Luciano Moggi, Tuttosport di venerdì 9 gennaio 2009)
L’AUTOREVOLE COMMENTO DI INDISCRETO: se il procuratore di Blasi all’epoca della richiesta di aumento fosse stato Davide Lippi o Zavaglia o direttamente Alessandro Moggi, Luciano Moggi gli avrebbe risposto ed anche con un certo trasporto. Senza alcun interesse personale, ovvio, lo stipendio della Juventus gli bastava e avanzava….Quanto ad Amoruso, tutti i calciatori e a maggior ragione i quasi ex, ambiscono a rimanere nel giro: anche in questo caso l’omertà non si può giustificare, ma almeno spiegare sì. Ultima cosa: non si hanno notizie dell’esistenza di Davide Benitez…
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