Sotto questo sole: l’estate italiana del 1990

2 Giugno 2020 di Paolo Morati

All’estate musicale del 1990 abbiamo già accennato parlando di Un’estate italiana, inno dei Mondiali e singolo più venduto dell’anno. Oggi entriamo nel dettaglio di alcuni brani caratterizzanti una stagione vinta, se guardiamo al Festivalbar, da Sotto questo sole di Francesco Baccini e Ladri di Biciclette. Una collaborazione trasformatasi in tormentone, con tanto di video ciclistico, e che è stata colonna sonora delle nostre diciannovenni vacanze, innamoratissimi di Paola Turci e della sua Frontiera.

Vittoria meritata? Probabilmente sì se guardiamo a come è poi rimasta nelle nostre orecchie, eppure di classici in quei mesi ne uscirono parecchi: la splendida Scrivimi di Nino Buonocore, Balliamo sul Mondo del  vincitore del disco verde Ligabue, e i successi dell’ormai star mondiale Eros Ramazzotti (premio all’album In ogni senso) e del fenomeno in ascesa Marco Masini passato dalla sanremese Disperato alla disperata Ci vorrebbe il mare. Mango intanto si confermava autore e cantante unico nel panorama italiano con l’album Nella mia città, ed Enrico Ruggeri stava sempre in equilibrio tra falco e gabbiano, sfoderando Ti avrò.

E poi c’erano nomi di culto del decennio appena concluso come Sabrina, uscita con l’album Over the pop e il singolo Yeah Yeah, oppure Scialpi che dopo aver vinto il Festivalbar due anni prima tentava senza successo il bis con Il grande fiume. Mentre Gianni Morandi si entusiasmava con Bella Signora senza tuttavia abbandonare giacca e camicia di ordinanza e Vattene Amore del duo Amedeo Minghi-Mietta continuava a essere tra i singoli più venduti, la italodisco scompariva dai riflettori. E tutto cominciava ad apparirci diverso.

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