Wimbledon 2022, giorno 12: Djokovic-Norrie senza Nadal

8 Luglio 2022 di Stefano Olivari

Rafa Nadal ha rinunciato a scendere in campo contro Nick Kyrgios nella seconda semifinale maschile di Wimbledon 2022 per i problemi agli addominali aggravatisi durante la partita con Fritz. Dispiacere di tutti perché lo spagnolo non si è potuto giocare il suo sogno di Grande Slam, forse contro Kyrgios servire a tre quarti di velocità e basarsi sul resto (che nell’allenamento di ieri con Marc Lopez era sembrato a posto) non sarebbe stato sufficiente, di sicuro non sarebbe bastato sull’erba contro Djokovic in finale.

Nadal ritirandosi si è allungato la carriera visto che, almeno secondo le sue previsioni, entro un mese dovrebbe essere a posto per presentarsi poi da favorito agli US Open senza Djokovic. Idea personale: un problema fisico reale, che comunque non gli ha impedito di rimontare contro il n numero 14 del mondo, si è saldato alla pressione di chi gli sta intorno, famiglia, allenatore (a proposito, dov’è finito Carlos Moya?) e manager, perché un guerriero come lui avrebbe voluto almeno provarci.

Kyrgios affronterà quindi in finale il vincente dell’unica semifinale decisa sul campo, quella fra Novak Djokovic e Cameron Norrie. L’unica cosa di Norrie che può dare fastidio a Djokovic è il fatto di essere mancino, non certo quello di essere un tennista completo visto che Djokovic sa fare tutto meglio di lui. Avevamo scritto la stessa cosa anche a proposito di Sinner, che poi ha portato Djokovic al quinto set, ma Norrie ha meno margini rispetto all’italiano ed è arrivato fin qui grazie anche all’ottimo tabellone, visto che il giocatore con il ranking più alto fra quelli incontrati è stato il numero 32 Tommy Paul.

Dalla parte di Norrie la sua buona attitudine alla battaglia e la quota, quindi nell’unica semifinale di giornata la nostra scommessa senza speranza è 5 euro su Norrie vincente a 10. Perché diciamo senza speranza? Perché su 11 partite con Djokovic in questa situazione pensiamo che Norrie non ne vinca nemmeno una. Ma siamo in gioco e giochiamo, in questo Wimbledon minore, senza senza punti ATP, senza due grandi favoriti come Berrettini e Medvedev e adesso anche senza la finale più attesa.

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