Quello dell’uomo in ammollo

Franco Cerri è uno dei più famosi chitarristi italiani, sicuramente il più famoso nel jazz, con decine di dischi e collaborazioni eccellenti. Per noi freddi nei confronti di questo genere musicale è stato soprattutto l’autore di un memorabile corso di chitarra a fascicoli (insieme a Mario Gangi, altro jazzista di valore) che non ci ha lanciato nel firmamento della musica ma che ha appassionato centinaia di migliaia di persone negli anni Settanta e Ottanta, aiutandole a capire qualcosa in più di quello che ascoltavano. Milanese classe 1926, Cerri ieri sera non ci ha dato una lezione di musica ma è stato solo il pretesto per una riflessione. L’abbiamo infatti notato fra il pubblico, in ultima fila, alla presentazione dell’autobiografia di Sandro Gamba (‘Il mio basket’), mentre ascoltava gli interventi del protagonista, di Dino Meneghin, Pierluigi Marzorati, Dan Peterson e del nostro/vostro Oscar Eleni. Da semplice appassionato di pallacanestro dall’era Borletti, scarpette rosse e dintorni. Davanti a noi l’aveva evidentemente riconosciuto anche un altro non giovane, ma senza ricollegarlo a un nome. E così continuava ad osservarlo da vicino come il mitico Rolando, il vip-watcher di Aldo, Giovanni e Giacomo. Fino a quando ha trovato il coraggio di chiedere al vicino: “Ma quello là dove l’ho già visto?”. Risposta fulminante dell’amico fisionomista: “E’ quello dell’uomo in ammollo”. Sì, per sempre Franco Cerri sarà l’uomo in ammollo di Carosello e delle epoche successive, in quella pubblicità del Bio Presto per ‘liquidare lo sporco impossibile’. Il temino prevederebbe adesso di prendersela con questi tempi superficiali (il presente è sempre superficiale, vuoi mettere il passato?), ma per quella pubblicità Franco Cerri è stato a suo tempo pagato e soprattutto non gli è mai dispiaciuto essere riconosciuto per strada ‘anche’ per il Bio Presto. Tanto chi non lo riconosce come chitarrista non riconoscerebbe comunque.

Stefano Olivari, 7 giugno 2012

http://www.youtube.com/watch?v=3Y8r5DvO_Kk