Tutta colpa di Binotto?

30 Novembre 2022 di Stefano Olivari

Le dimissioni di Andrea Agnelli da presidente della Juventus hanno oscurato mediaticamente quella di Mattia Binotto da team principal della Ferrari, anzi proprio dalla Ferrari in generale visto che l’ingegnere nato e cresciuto a Losanna fra poco dovrebbe lasciare l’azienda dopo 28 anni. Possibile che vada all’Audi, che per il 2026 ha un progetto Formula 1, mentre è certo che la Ferrari non abbia pronto un sostituto. Incredibile e dilettantistico, visto che le dimissioni sono state a Binotto in pratica imposte, anche se nessuno ha voluto metterci la faccia. Né John Elkann, cioè quello che decide, né Leclerc che è passato per il più critico nei confronti di Binotto, che al di là dei risultati aveva un miglior rapporto con Sainz.

La domanda per i competenti, che in Formula 1 abbondano come nel calcio, è la seguente: il secondo posto nel Mondiale costruttori è stato colpa di Binotto? Posto che arrivare secondi, ma davanti alla Mercedes, sia una colpa… Precisiamo: non il secondo posto in sé, ma i 205 punti sotto la Red Bull, dopo un inizio di stagione che aveva fatto gridare al miracolo. Un distacco figlio degli errori al muretto o di una macchina inferiore? In entrambi in casi il colpevole sarebbe Binotto, visto che la Ferrari diversamente da Red Bull e Mercedes non ha un direttore tecnico propriamente detto (di fatto era Binotto) e che pure esistendo un responsabile delle strategie, Inaki Rueda, l’ultima parola è sempre quella del team principal.

La scelta di Frederic Vasseur sarebbe quasi l’ufficializzazione che a comandare è Leclerc, cosa che quando si crede in un pilota ci può stare, ma mentre scriviamo queste righe è ancora soltanto uno scenario. Oltre ai numerosi errori di Binotto o comunque dello staff che fa capo a lui (sintetizzati dalle penalità in griglia, dagli errori di strategia tipo Monte Carlo, Silverstone e Ungheria, e da alcune lentezze ai box), ci sembra giusto ricordare anche quelli dei piloti: più numerosi quelli di Sainz, forse più pesanti (il peggiore quello in Francia) quelli di Leclerc. Con un Verstappen che ha cambiato passo ed un Perez separato in casa ma decente i 205 punti di distacco sono sembrati quasi logici.

stefano@indiscreto.net

 

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