Attualità
Trentacinque secondi di Belinelli
Oscar Eleni 11/03/2024
Oscar Eleni dal Rio Celeste in Costarica, terra per avventurieri e anche sognatori. Lasciateci cantare per un’altra settimana dove il fiume azzurro ha reso verdi gli argini e i pascoli anche se dentro si è infilato l’allenatore di calcio del Lecce che dopo la sconfitta ha preso a testate un avversario. Un francese, nel giorno in cui il basket italiano festeggia tre suoi connazionali, dal Gombauld sassarese al Besson neo varesino, passando per il Kamagate che Milano ha prestato a Tortona lasciando i suoi passerotti belli nudi sottocanestro.
Settimana del delirio cosciente. Prima il rugby e non soltanto per i calci meravigliosi di Garbisi e le mete globali dei passaportati. Poi il golf che riscopre Manassero, infine un figlio di Varenne portato al successo sulle piste francesi dal Gocciadoro legato davvero al Nikola Jokic campione della NBA in una società dove i trottatori vengono accarezzati e ben allenati da un pilota geniale dopo essere stati comprati da un cestista fenomenale, dal serbo di Denver, che dopo le fatiche americane si gode la vita italiana nella tenuta del genio di Noceto.
Regalando alla Battocletti un abbraccio per il suo titolo di cross che sui giornali “sportivi” di oggi ha meriato una breve, fermiamoci alla ventiduesima giornata del campionato di basket illuminata dal brivido caldo regalato al pubblico di Bologna, ma anche a tutto il basket, dal joker Belinelli che in 35” ha mandato a dormire, come dice la madre di Fiorello, una Milano dove non hanno più difesa, sul campo perché molti usano il piumino, fuori perché manca la grinta di Madonna che giura di aver respinto Dio quando sembrava che la volesse a cantare dall’altra parte e si è ripresa dalla malattia.
Cosa che non riescono a fare i giocatori dell’Armani, dal povero Baron che deve rioperarsi al gomito, questa volta in America visto che qui non sono riusciti a riaggiustarlo, allo Shavon Shields che, come Mirotic, ha scoperto di avere un tendine capriccioso e a rischio. Un tormento che distrugge stagioni come direbbe il Berardi del Sassuolo che sembrava poter volare alto fra Nazionale e grandi società. Belinelli che sa abbracciare i suoi maestri, lo ha fatto con Messina prima della sfida alla fiera bolognese, ma non dimentica che un capitano deve amare soprattutto la sua squadra e la splendida toccata e fuga, arrivando dalla panchina, ha tolto all’Armani l’illusione di poter vincere finalmente su un campo dove le prende da troppo tempo.
Basket che fa a pugni con chi le offre dirette televisive, a pagamento o anche in chiaro, una debolezza che rischia di far cadere la montagna di carta in quasi tutti gli sport dove il pubblico televisivo lo guadagni soltanto se proponi partite senza domani. Se ne sono accorti nella NBA, lo hanno scoperto anche sport di ruvido contatto come l’hockey su ghiaccio o la pallanuoto. Certo per Virtus-Olimpia, Milano-Bologna, Armani-Segafredo, abbiamo tirato fuori tutti i tromboni che pensavamo servissero la causa. Anche sul meno 16 chi parlava dal microfono cercava di tenere accesa la fiamma e i veleni che stanno nei muscoli delle regine, per un attimo, a tre minuti dalla fine, ci hanno illuso che la grande sfida si riaprisse sul meno sei pensando al doppio confronto con Milano che partiva da un più due.
Niente da fare, la Virtus ha dimostrato di averne ancora di più, certo era al completo anche se doveva fare a meno del Cordinier che al momento stupisce soltanto quando si strappa la maglia in stile Poz dopo un fischio arbitrale che riteneva sbagliato, unico francese che ha sbagliato partita nella giornata dove i galletti hanno cantato bene, come i loro rugbisti che così hanno evitato la scomunica come gli irlandesi che si sono fatti battere sul campo inglese nella settimana di San Patrizio subendo un drop dal bravissimo Smith a pochi secondi dal rosso sull’orologio di Twickenham.
Tornando al basket, che scopre elettricità positiva nella lotta per i play off e in quella tragica per la retrocessione, bisogna dire che la supernova del momento sembra proprio Sassari che dopo aver battuto la Virtus è andata a portare acqua alta nella casa delle Reyer e adesso aspetta la capolista Brescia nel suo palazzetto in una giornata dove Venezia e Milano si scambieranno negatività che al momento potrebbero compromettere il piazzamento più comodo per i play off. Una partita che, purtroppo, sarà soltanto su DAZN, una televisione che sta facendo tanto, per molti sport, ma è pur sempre a pagamento.
Lasciamo a Gandini e ai suoi legaioli la soluzione del problema, sapendo che in tanti pregano in ginocchio per un ravvedimento SKY, sognando costose dirette del campionato, e la Rai per una conversione che non ci sarà anche se Petrucci dovesse incatenarsi davanti al cavallo, anche se il Presidente a vita che ora soffre anche per la Salernitana calcio in fondo alla classifica, si accontenta della RAI che privilegia l’azzurro della Nazionale e, ogni tanto, il campionato di A2 che in questa domenica ha visto andare in zona pianto prima Cantù e poi la Fortitudo Bologna nella giornata dove il Nettuno ha parlato soltanto con la Virtus.
Le pagelle, ma prima lasciateci piangere per il dottor Claudio VELLUTI, medico dell’anima e delle ossa tormentate, eccellente saltatore in alto, campione d’Italia 2 volte col Simmenthal basket fra il 1959 e il 1962, oltre 30 volte Nazionale nella pallacanestro che ai tempi dei giochi di Roma lo convinse a lasciare il campo di atletica dove forse lo avremmo visto in campo, mentre Paratore lo tenne soltanto come riserva per i suoi leoni arrivati quarti dopo una battaglia coi brasiliani, risultato storico come gli dicevano Gamba e Pieri consolandolo e ringraziandolo per come aveva lavorato negli allenamenti.
10 Al BELINELLI che fa davvero di tutto per rendere agitate le notti del suo amico POZZECCO che sicuramente gli chiederà un sacrificio estivo per il preolimpico con la Nazionale in Portorico, pur sapendo che dopo 100 partite in stagione lui, a 38 anni, vorrebbe riposare per dare un’altra stagione d’oro al pubblico della Vu Nera. Comunque il Beli degli 11 punti in 35 secondi dovrebbe stimolare i pari ruolo che vorrebbero il suo posto in azzurro.
9 Al MARKOVIC che sembra aver dato un passo nuovo alla SASSARI che faceva ammattire BUCCHI. Dopo gli scalpi di Virtus e Reyer ora potrebbe anche fermare BRESCIA che si è tenuta il primo posto dopo mille sofferenze con una SCAFATI che anche senza GENTILE ha fatto cose importanti e può ancora sognare i play off.
8 Alla TREVISO contestata dopo il terribile primo quarto casalingo contro REGGIO EMILIA per la reazione che ha portato fuori dal gorgo la squadra di VITUCCI lasciando PESARO e BRINDISI nella parte infernale della classifica.
7 A NAPIER che con i 24 punti segnati contro la Virtus, virtuosismi da gran solista come nella vittoria contro il PARTIZAN, ha spiegato bene a chi lo ha riportato a Milano che lui non sarà mai un regista, ma sempre un uomo da cui andare se servono canestri.
6 Al BESSON di Varese che insieme a MANNION, anche se il rosso tira sempre maluccio (5 su 16) ha riportato un po’ di serenità a Masnago dove ora, forse, potranno pensare davvero al futuro e anche a sistemare la grande arena.
5 Al KAMAGATE che ha fatto la sua bella figura nella vittoria di Tortona contro Napoli perché adesso a Milano sono già molti quelli che si chiedono perché l’Armani ha prestato l’unico che sotto i tabelloni avrebbe dato davvero un aiuto ai bassotti di Ettorre.
4 A TRENTO che ha pensato bene di interrompere la lunga striscia di sconfitte rifilando oltre 100 punti alla povera PESARO che Sacchetti sperava di aver ritrovato dopo disperati SOS al cuore di una squadra che sembra non averne.
3 A NAPOLI e REGGIO EMILIA che restano le squadre dell’anno ma, troppo spesso, vanno per funghi e cambiano umore nella stessa partita, soprattutto in trasferta.
2 Alla REYER che perde colpi quando pensi di aver trovato la vera antagonista per le regine. Misteri in Laguna che lasciano perplessi e lo SPISSU pilota di Azzurra da soli 3 punti fa pensare.
1 A BRINDISI dove i sogni sembrano svanire anche dopo un lavoro di ricostruzione ben fatto. Proprio nella stagione dove forse il Comune si è deciso ad approvare il piano per un nuovo Palazzo.
0 A DELLA VALLE, partitone da 25 punti, per aver ritrovato se stesso nel momento in cui la bella SCAFATI di BONICIOLLI stava incartando una Brescia irriconoscibile. Sadismo da campione.
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